Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

CRONACHE DELLA CRISI ITALIANA: LA STAMPA CLANDESTINA Non è facile farsi un guadro della stampa clandestina degli ultimi otto mesi di occupazione tedesca. Il suo carattere differisoe di luogo in luogo, riflette spesso situazioni e bi.sogni locali. E quando si fosse riusciti a vedere la situazione nel suo assieme evidenti ragioni di prudenza vieterebbero di dare dettagli utili al nemico. Certo la stampa clandestina è stata in questo periodo di lotta un importante sintomo e strumento di libertà. L'autentica libertà di stampa oggi non è quella che si sogna pensando all'oltremanica o all'oltreoceano, ma quella che si afferma creando diffondtmdo, discutendo la stampa clandestina. Ora, è un fatto che essa si è mo1'tiplicata in questo periodo, che ,essa è largamente diffusa. Meno certo è che essa sia stata sempre valutata e discussa. Troppo spesso il fogli-etto che passa di mano in mano è stato accettato per quel che era, per le notizie che portava, per le patole di or- · -dine che conteneva e non è stato discusso per le idee che espri– meva, per le di11ettive politiché di-e indioova. Questo deriva pro– babilmente da una doppia causa: l'impreparazione alla discussione politica di troppa .gente uscita da un ventennale silenzio mentale e l'ineguatezz.a stessa della stampa clandestina. Questa breve cro– naca vuolf appunto essere un avvio alla discussione -della stampa antifascista e antinazi, intende essere una critica o, se si preferi– sce, un'autooritiica. La stampa clandestina ha assolto anch'€SSa a quello che era uno dei compitti essenziali di questo ,periodo: fondere e saldare l'antifascismo che non aveva mollato durante la dittatura o era sorto nella lotta contro di essa con il popolo in movimento dopo il crollo dello stato italiano. Questa fusione e compenetrazione è avvenuta sul vivo delle bande dei partigiani dove i comandanti, i commissari politici, gli ufficiali di collegamento, ecc., gli uomini insomma che assunsero po6ti di responsabilità rappresentarono spesso un legame anche personale tra la precedente lotta clande– stina e i giovani soldati che non volevano abbandonarsi nelle m,anr del nemico tedesco. L'antifascismo servì spooso a formare quella

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