Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 106 - che è in grado di offrire rendimenti massimi. Solo nell'ambito della Confederazione di Lavoratori si rea– lizza quella unità di interessi che permette di affrontare con la ne– cessaria obbiettività e nella sua intera complessità il problema del reinvestimento più conveni,ente della totalità del capitale di nuova formazione. Chi rifletta al processo di formazione di tale capitale e al fatto che dovunque si investa esso costituisce una domanda di la– voro, riconoscerà che l'organizzazione dei lavoratori è la sola isti– tuzione del mondo moderno che può esercitare con piena compe– tertza il controllo ora detto. Ma, mi si domanderà, per gua-le mi– stica r1velazìone, in virtù di quale provvidenziale intervento. po– tete voi supporre nei rappresentanti degli operai la preparazione, la chiaroveggenza, la onestà incorruttibile e adamantina necessa,– rie per a.3.rnmere una funzione di tanta gravità e importanza? Intendiamocf: per l '1esercizio di una tale funzione la società moderna ha un organo adatto, come dirò subito. Ai rappresentanti dei lavoratori, in collegi sLnda.cali o dele– gati a funzioni ispettive amministrative, non dovrà essere chie– sto altro che di assicurare che le imprese ...:.. per azioni o no - di diritto provato 1 redigano bilanci onesti. Non starò ora a defi– nire che crua si intenda per bilancio onesto: tutti coloro che hanno pratica meditata di amministrazione sanno che cosa ciò significhi e devono confessare a se stess~ il profondo disagio provato parti- 1 colarmente in questi ultimi anni per le acrobazie contabili. cui li hanno indotti le pretese e, più che Le pretese, i timori del Fisco; non meno che e, anche maggiormente. per la incapacità "Che de– vono conf.es.sare a se stessi, di giudicare se fosse conveniente com– perare una certa macchina a prezzi anche esorbitanti, o un'area fabbricabile a prezzi che ciascuno volta per volta giudicava ec– cessivi e che rimangono tali « per l'azienda» anche se successi– vamente superati dal mere.ate. Certo occorrerà che il fi sco abbia meglio definiti i propri com– piti e che si abbandoni una politi.ca fiscale che, particolarmente nell'ultimo trentennio, ha ri flesso le incertezze già rilevate nella 4( po..sizione » fondamentale dello stato. Argomento che ci porterebbe lontano e che è nel programma di questi Quaderni di approfondire. Qui basterà chiarire che la politica fiscale dovrà essere liberata da ogni pretesa di favorire il cosidetto « circolo dei capitali ». Rimarrà suo obbiettivo di pre– levare i redditi necessari all'esercizio delle attività dello stato e, secondo è mia profonda convinzione, di procurare una pereq_ua– zione delle fortune. Un ben congegnato sistema di imposte e di imposte personali deve poter permettere egregiamente di raggiun– gere questo risultato e indubb!amente compiti analoghi dovranno .subito essere affidati dal nuovo Stato à imposte di carattere stra– ordinario per correg:gere le gravi sperequazioni prodotte da re– gimi precedenti. Ai fini del nostro discoc,:o occorreri fissare soltanl<> q,uesto
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