Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
-•- seconda pressoohè totalmente tgnota all'estero. Scrivendo in Italia occupata, per italiani e specialmente per i nuovi venuti alla lotta politica, ci permetter~mo di dare qualche cenno un po' più ele• men.tare del primo tentativo, ricordandone le caratteristiche es– senziali. « Giusti.zia e Libertà», fondata nel •1930, contemporanea• mente all'estero e in Italia, era in origine una organizzazione pu– ramente di combattimento antifascista, federante repubblicani, so– cialisti e democratici, insieme con prevalenti elementi nuovi, che erano venuti alla politica attiva at1torno al 1922, con l'ascesa al po– tere del fascismo. Ai suo.i inizi, faceva dell'azione la sua fonda– mentale parola d'ordine, e riuscì in breve a estendersi in tutta Italia, penetrando abbastanza profondamente nei suoi diversi ceti soleiali e conquistandosi fama per parecchie azioni airdite, come il volo antifa$Cista di Giovanni Bassanesi su Milano e l'evasione da Lipari di Rossell.i e di Lussu. Questa rapida espansione fu bruscamente troncata il 30 ottobre 1930 con l'arresto di Rossi, Bauer e degli altri dirigenti dell'organizzazione nazionale, da parte dell'OVRA a"'Pinatiana, che ebbe in quell'occasione il suo primo battesimo pubblicitario. Per quanto i primi organizzatori di « Giustizia e Libertà • all'interno fossero ess.i pure uomini con interessi ideologici, spesso di superione cultura, tutti in ogni caso seriamente preoccup3ti della crisi morale italiana che, nello scorso dopoguerra aveva con– dotto al fascismo, ,pure per la naturale illusione di tutti i movi– menti nel loro nascere, che li porta a credere di potersi espandere .rapidamente fino a trasformarsi insurrezi.onalmente i,n governo, per reazione e contro lo scoraggiamento e la ~rasse.gnazione al fatto compiuto, che già notavano intorno a loro, 0.3sidiedero netiamente la precedenza all'azione sul pensiero e non curarono, e forse sèientemente evitarono l'ideologia • che divide», preferendo la cospirazione « che affratella ». Nondimeno, fin d'allora, a.k:uni mo– tivi fondamentalmente ideologici erano .dominanti nella propa– ganda del movimento; novità del fascismo 1 fine dei vecchi partiti, necessità di uno spregiudicato riesame di tutti i problemi n~o– nali, metcxli arditi e nuovi di propaganda. n bisogno di una ideologia, di chiaramente concepire ed op– porre i motivi della propria lotta, salendo a ,piena coscienza delle forze spirituali, che confluivano in quella energica e disperata bat– taglia, si fece più chiaro proprio dopo che la caduta degli inizia– tori del movimento in Italia ebbe fatto svanire le illusioni su una più o meno rapida vittoTia · insurirezionale e sull'instaUN.zione a breve scadenza di condizioni di libertà. In questo periodo prevale su tutte le altre la personalità di Carlo Rosselli, che fu il vero capo e l'ispÌ'Tatore del mcwimenoo nel periodo in ou.i esso cessò di OOS€'l'e una coalizione (1934 -1937) e in cui si qistinse anche ideo– logicamente tra le vecch.ie formazioni politiche.
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