I L'eresia della libertà Ma il « processo » a Turcin è indicativo anche e soprattutto per un'altra ragione. I nomi prestigiosi di Sacharov e Solgenitsin (il primo tra i più grandi scienziati viventi, proposto, sia pure in modo non ortodosso per il Nobel per la pace; il secondo il massimo scrittore russo contemporaneo, premio Nobel per la letteratura) assicurano al dissenso grande risonanza. L'opinione occidentale conosce anche i nomi di Yakir, di Amalrik, di Daniel, di Siniavski e di pochi altri. Ma quasi nulla sa delle dimensioni reali del dissenso nell'Urss. Si tende anzi a dar indirettamente credito alla tesi ufficiale di Mosca, ripresa in termini anche più espliciti da alcuni partiti comunisti dell'occidente, secondo la quale l'eresia della libertà riguarderebbe pochi individui, intellettuali scontenti e in qualche modo sradicati dalla realtà sociale sovietica. Secondo questa tesi, in sostanza, il « comportamento antisociale » di questi pochi individui, sinonimo di « comportamento antisovietico », ne indicherebbe la profonda estraneità dalla storia sovietica attuale, ne farebbe una piccola setta di spostati, e non a caso da qualche tempo le autorità del Cremlino offrono ai dissidenti più famosi la possibilità di espatrio. (Ad alcuni dissidenti che si trovavano all'estero è stato inoltre ritirato bruscamente il passaporto, costringendoli così all'esilio). Solo per ragioni di interessata propaganda, la stampa borghese darebbe tanto rilievo alle nevrosi di pochi intellettuali. La repressione si limiterebbe dunque ad una sorta di esorcismo contro il « diverso », l'« eccezionale » identificati in ultima analisi con la malattia: l'internamento dei dissidenti nei manicomi, infatti, non è solo uno strumento d1 repressione, rivela anche un preciso atteggiamento psicologico. Ma questo esorcismo, comunque indicativo di una logica fideistica e autoritaria, corrisponde alla realtà? Valentin Turcin non è famoso: lavora in un istituto scientifico di Mosca, e ha preso le difese di Sacharov come altri, ugualmente non famosi, hanno fatto. Si tratta di un altro caso di «malattia», o è l'indice di un dissenso più vasto a capillare c).le si è stabilito nella socie.tà sovietica degli anni settanta, di un malessere che pervade l'apparente monolitismo della Russia di Breznev? Si tratta di una questione .di fondo. · Le dimensioni del dissenso Georges Marchais, segretario del partito comunista francese, 7 BibliotecaGino Bianco
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