Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

L' eresia della libertà di Sandro Bonella Una breve notizia da Mosca di un'agenzia di stampa del 14 settembre informa che il fisico sovietico Valentin Turcin, specialista in problemi di automazione nell'industria, è stato sottoposto a una sorta di processo assembleare nel corso di una riunione del personale dell'istituto scientifico in cui lavora, e « condannato ». Turcin è stato uno dei primi scienziati sovietici a prendere pubblicamente le difese di Sacharov, l'accademico « dissidente » che, dopo una lunga opera in difesa dei diritti dell'uomo, ha avuto il coraggio di denunciare al mondo la repressione contro la libertà di coscienza e di espressione in atto nell'Urss. L'episodio è fortemente indicativo, almeno per due ragioni. La prima contribuisce a definire alcuni caratteri « rituali » del1' assetto sociale sovietico e del suo apparato di autodifesa giudiziaria e, per così dire, etico-religiosa. Il· « processo» a Turcin, condotto secondo le regole dell'assemblea, senza alcun riferimento ai canoni del diritto, appartiene qualitativamente alla categoria della confessione pubblica di Yakir e Krassin, i due intellettuali condannati dal tribunale per « attività antisovietiche » e condotti a proclamare la propria colpevolezza e il proprio pentimento davanti ai corrispondenti stranieri nell'Urss, nel corso di un'allucinante conferenza stampa. Si tratta cioè di una brusca regressione dal punto di vista del diritto moderno, così come le società civili lo hanno costruito dai fondamenti dell'illuminismo e del liberalismo anglosassone. Il rito, in sostanza religioso in senso dogmatico e fideistico, prevede l'assoluta subordinazione della dignità e del diritto dell'individuo alle regole della struttura sociale, assunta come valore metastorico. Tende, in definitiva, a pronunciare una sentenza di ordine « morale », che non solo limita l'effettivo diritto all'« eresia», ma punta a perpetuare l'assetto sociale condizionando e subordinando la coscienza del singolo ad una coscienza collettiva costruita attraverso la propaganda e la defin1z1one di un sistema di valori in::imobile e indiscutibile. 6 BibliotecaGino Bianco

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