Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

.. Editoriale disinquinan1ento del Golfo, per il sottosuolo, per il risanamento conservativo del centro storico, per la bonifica dei ghetti periferici, per 'la delocalizzazione delle industrie inquinanti e quindi per la valorizzazione a verde degli spazi recuperati, per il porto, per le aree industriali attrezzate, per l'area della ricerca scientifica. Sono progetti che dovrebbero essere attuati mediante una tecnica di stralci continuati via via che si accertino quali interventi sono comunque necessari e tali da non compro1nettere-, se anteposti, il disegno generale. Naturalmente, non dimentichiamo che il proble1na centrale della salvezza di Napoli e della sua area metropolitana è quello dell'industrializzazione per creare nuovi posti di lavoro. È il problema di tutti i_ grandi agglomerati urbani del Mezzogiorno. A questo proposito, ci sembra che sia venuto il momento di valutare fino a che punto l'industrializzazione risulta bene avviata nelle province di Latina e di Frosinone. È in queste province che si sono contrastati e tendono a contrastarsi i differenziati investimenti industriali. Pare che la Fiat a Cassino trovi ormai ·qualche difficoltà a reperire manodopera per il turn over; e non si capisce perché la Motta (SME) abbia scelto Ferentino e non, poniamo, la provincia di Caserta, se non quella di Reggio Calabria, per la nuova fabbrica di gelati. Aprilia e Pon1ezia sono sature. E tuttavia, anche nei colloqui di Milano con le imprese medio- grandi interpellate dall'on. Giolitti. si è avvertita una propensione a scegliere, fra le possibili localizzazioni meridionali di nuovi investimenti, le province di Latina e Frosinone. Ma non si può negare che sarebbe assai più conforme agli imperativi della politica meridionalista se le nuove iniziative atterrassero in Campania, concorrendo alla soluzione del problema napo_letano, e nel più profondo Sud, concorrendo alla soluzione dei problemi degli altri giacimenti della disoccupazione e della sottoccupazione. Si dovrebbe, quindi, prendere in considerazione la possibilità e l'opportunità di una decisione che consentirebbe, quando fosse presa, di inoltrare più a sud iniziative che, fermandosi troppo a nord, concorrono fra l'altro anche ad aggravare lo squilibrio fra Alto e Basso Lazio, che taluni non a torto lamentano: fenna rin-zanendo la linea del Tronto ad est, si potrebbe ad ovest abbassare sul Garigliano il confine dell'area di competenza della Ca_ssaper il Mezzogiorno. Tanto meglio se fra dieci anni potremo abbassarlo sul Sele! 5 - BibliotecaGino Bianco

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