CRONACHE MERIDIONALISTE Il colera a Napoli di Elena Croce (da " Il Globo ,,) Scandalizzarsi di ciò che accade a Napoli non ha senso, e tutti quelli - non sono tanti, a dire la verità - che la conoscono bene lo sanno. Non si può applicare una misura di discorso medio a una città che di sensibilità per il decoro ne ha potenzialmente più di altre, ma nella quale si è insediato (da quando è difficile stabilirlo) un potere invisibile come l'Assurdo. Quando però l'Assurdo minaccia di sposare l'Idiozia, scandalizzarsi diventa troppo poco, perché si mette davvero il piede sulla china della degradazione. Il colera, naturalmente. I napoletani si sono vaccinati oseremmo dire con entusiasmo, perché adorano le disinfezioni gratuite (si ricorda ancora con quanta letizia correvano a mettersi sotto il getto delle pompe del DDT americano). È una psicologia non facile da analizzarsi, in cui concorrono elementi contraddittori che vanno dalla passione del gratuito inteso come largizione, a uno strano e patetico sentimento appunto di decoro, decoro della efficienza e modernità. Anche nella provincia e lontano dai centri dell'epidemia ci è capitato di sentire protestare perché « qui non hanno fatto niente » mentre ad A... stanno innaffiando dapperttftto col disinfettante: « non ha nenimeno un odore tanto sgradevole », dicevano sognando di quella fortissima puzza di pipì di gatto. Ma infine e soprattutto i napoletani quando amano per natura la pulizia, oppure vengano in1provvisamente affascinanti da una concezione igienica, sono capaci di sottigliezze profilattiche incredibili, quasi nianiacali. Senza contare che le figura della epidemia, in particolare il colera, è rimasta impressa nel loro inconscio come una memoria f a1niliare, un racconto prediletto dei nonni. Ma in ogni caso, a questo punto, il problema non è igienico, bensì di energia, si può dirlo senza un filo di rettorica, ,-norale, Se non si spezza in ten:i-poil malefizio che già ha cominciato a fare salire la marea della minimizzazione (interessata, perché naturalmente la niinimizzazione è sempre interessata, a differenza della sopravvalutazione, 41 BibliotecaGino Bianco
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