Italico San toro Più realistico sarebbe invece prendere le mosse dal disegno complessivo che la siderurgia italiana intende darsi. Si tratta di individuare anzitutto, e con più puntuale esattezza, quale potrà essere il fabbisogno di acciaio non solo al 1980, ma anche per gli anni immediatamente successivi, derivando da questa proiezione la scelta del tipo di stabilimento da costruire. Non può essere trascurato il fatto che alcuni esperti hanno rimesso in discussione la stessa opportunità di un quinto centro, suggerendo la ristrutturazione di quelli attuali; e che nello stesso tempo, se le prospettive di consumo dell'acciaio formulate dalla Finsider dovessero rivelarsi esatte, uno stabilimento capace di produrre solo due milioni di tonnellate e non suscettibile di ampliamento, potrebbe rivelarsi in pochi anni inadeguato a soddisfare un crescente fabbisogno. C'è poi da chiedersi ancora se l'ipotesi per ora configurata non -sconti anche raddoppi e ristrutturazioni dei centri che ora esistono, e in particolare di Bagnoli. Se così fosse, il discorso andrebbe approfondito e reso esplicito riproponendo nell'insieme il problema di un disegno organico di sviluppo della siderurgia. Di qui una duplice esigenza, quella di evitare decisioni affrettate, e quella d riportare il dibattito sul quinto centro nel suo alveo naturale, che non è in via primaria e tanto meno esclusiva quello della politica regionale e delle localizzaziòni, ma semmai quello del rapporto fra: lo sviluppo complessivo del paese e il ruolo che in questo sviluppo dovrà avere l'acciaio. ITALICO SANTORO 40 . . BibliotecaGino Bianco
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