Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

La nuova frontiera della siderurgia invece le tendenze di lungo termine che si vanno delineando sembrano suggerire la scelta della siderurgia per bramme. L'orientamento pare essere, almeno per ora, quello di costruire un centro di media capacità, in grado di lavorare due milioni di tonnellate annue di acciaio grezzo. Ad alimentarlo sarebbero in parte un forno elettrico e in parte bramme di importazione; niente carbone e niente altoforni. Struttura essenziale del nuovo stabilimento sarebbero i soli laminatoi; e l'acciaieria elettrica, con una portata annua di 500 mila tonnellate, servirebbe ad attenuare i rischi connessi ad una totale dipendenza dall'estero. La Finsider ha già concluso un accordo con il Brasile e sta studiando la possibilità di aderire ad altre iniziative già avviate per la produzione « in loco » di se1ni-prodotti. L'acciaieria elettrica troverebbe la sua giustificazione anche in un certo rilancio della siderurgia da rottame. Si è già visto come su questo procedimento abbia richiamato l'attenzione l'ultima indagine della Comunità; in Italia, per di più, « l'avvio di nuove fonti di raccolta, quale il parco automobilistico, creerà per il futuro una sempre maggiore disponibilità di rottame sul mercato nazionale » 10 • Questo orientamento è maturato a seguito della decisione di localizzare il quinto centro a Gioia Tauro, dove - sia per l'alta sismicità della zona sia per la carenza di aree - sarebbe impossibile installare acciaierie LD, con altoforni fino a 90 metri di altezza ed impianti che richiedono spazi molto vasti. C'è da chiedersi allora fino a che punto _la scelta delle tecnologie sia una conseguenza di quella relativa alla localizzazione, e fino a che punto invece sia il frutto di una obiettiva valutazione delle tendenze che si vanno delineando nella siderurgia mondiale. Ed è proprio questo interrogativo a suggerire una pausa di ripensamento. La siderurgia, lo- si è già detto in apertura della nota, non si presta ad essere strumento di una politica regionale, e proprio il caso di Gioia Tauro ne è una ulteriore riprova: scegliendo la via obbligata della siderurgi_a per bramme, si riduce ancor più la potenziale manodopera, con la conseguenza di localizzare in un'area depressa affamata di ~ccupazione impianti che appartengono. ai comparti più evoluti di una industria già a forte contenuto tecnologico qual'è l'industria dell'acciaio. 10 Alberto Capanna, « Situazione e prospettive della siderurgia italiana», conferenza tenuta il 3-2-68 alla Fondazione Universitaria « Milziade Tiraudi » di Brescia. 39 BibliotecaGino Bianco

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