Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

. I. Brunello Daddario .: "'•. energie migliori dal sud e di ovviare al dramma della disocc.upazione intellettuale che appare uno degli elementi determinanti, oggi, dell'estremismo politico in cui si è incanalata la protesta del Mezzogiorno. Se queste sono, a mio avviso, le buone ragioni della scelta di Fossacesia, vi sono, certamente, altri elementi di valutazione del problema che non spettano a noi tecnici ma ai politici: mi riferisco al piano chimico nazionale, alla necessità che a livello di governo si facciano scelte organichè e precisf!, per tutti i problemi relativi al fabbisogno energetico, che sarà certamente anche per noi, come lo è in que_sto momento per gli Stati Uniti, dove Nixon ha riconosciuto in un pubblico discorso la necessità di un ripensamento e di una revisione delle previsioni fatte, il problema di un non troppo lontano futuro. ·una scelta organica e generale, che definisca sulla base di precisi criteri tecnici, un quadro di riferimento per tenipi, modi e localizzazione degli insediamenti energetici, e che imponga naturalmente tutti quei criteri ecologici necessari ad evitare che « lo sviluppo ci inquini quasi obbligatoriamente», è una scelta oggi molto 1neno dram1natica di un tempo proprio perché è possibile garantire impianti di produzione dell'energia moderni, efficienti e nçm inquinanti. Ed è anche una scelta necessaria ad evitare che ogni proposta d, nuovo insediamento di questo tipo generi piccole guerre locali dove spesso fazione ed ecologia inquinano ogni possibitilà di discussione serena. Anche l'ecologia si difende con un piano organico e generale e non sulle piccole frontiere di Fossacesia e di qualunque altro caso del genere. Basti una considerazione: la guerra che oggi si fa a nuove raffinerie - dalle quali come· ho detto si può pretendere il massimo in termini di tutela dell'ambiente poiché le moderne te.enologie lo consentono - significa_ il mantenimento di vecchù. e fatiscenti raffinerie, la difesa dello statu quo in termini di inquinamento, in definitiva, una battaglia ecologica di retroguardia. Certo l'industria petrolifera è oggi, e non solo nel nostro paese, ma a livello mondiale, il bersaglio di critiche durissime, in termini ecologici e poli- . tici, anche in proporzione del crescere della sua importanza per la vita e lo sviluppo dei paesi a più alta industrializzazione: ma, a meno che « il mondo non sia pronto ad adottare un modello di vita pre-industriale » - come qsservava di recente Paul F. Franckel in un simposio internazionale sui problemi dell'economia e del petrolio - il livello che alcuni paesi hanno raggiunto · e quello a cui altri aspirano non potrà essere mantenuto senza un atteggia- . mento positivo verso le attività industriali, e quindi i problemi energetici. Ciò di cui necessitano - notava anche Franckel - « è un'industri~ più avanzata e del tipo giusto ». · Come ottenere ciò? Non certo sfuggendo o rifiutando i problemi dell'energia, ma affrontandoli e controllandoli. Un compito certamente non tacile al quale mi senibra i politici non possono sottrarsi. BRUNELLO DADDARIO Direttore Responsabile: Francesco Compagna - Condirettore: Giuseppe Galassò - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti: Tipografia « La Buona Stampa», Via Roma, 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. . . . Biblioteca.~inoBianco

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