Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Andrea Cendali la possibilità di investire parte dei profitti derivanti dalla vendita del petrolio, fonte energetica primaria di cui detengono il monopolio, in impianti produttori di acqua dolce, con la quale hanno reso fertile parte notevole dei loro desertici territori, con notevole sviluppo di tutta l'economia medio-orientale; e gli Stati Uniti, a causa del loro continuo 1 incremento demografico e industriale. In questo paese, infatti, c'è stata la prima presa di coscienza dell'importanza dell'acqua quale infrastruttura fondamentale per qualsiasi forma di sviluppo. Testimonianza ne sono i continui stanziamenti governativi per la soluzione del problema e la promozione di innumerevoli conferenze, convegni, seminari sul problema, a livello mondiale, culminati nella conferenza « Acqua per la pace» del 1967 promossa dal presidente Johnson, che è stata un invito alla collaborazione di tutti i popoli. Al 1952 risale la creazione dello « Office of Salin Water», il primo organo ufficiale americano, con uno stanziamento di cinque milioni di dollari, il quale provvedesse allo studio delle possibilità di applicazione della dissalazione come fonte di approvvigionamento idrico. I risultati sono stati più che soddisfacenti e si sono concretati nella realizzazione di diversi prototipi di impianti, oggetto di approfonditi studi per poter migliorare continuamente le tecniche ed i costi. Sempre da ricerche di studiosi americani è venuta l'idea di applicare fonti energetiche nucleari alla dissalazione, in modo da ottimare ulteriormente i costi dell'acqua distillata prodotta. Ci soffermeremo più approfonditamente su queste ricerche in seguito collegandole agli sviluppi del progetto nucleare R.O.V.I. 1n Italia. Lo sviluppo della dissalazione in Italia. -- Precedentemente abbiamo impostato la dissalazione come un qualsiasi processo produttivo richiedente l'analisi di· diverse variabili economiche e siamo pervenuti ad una determinazione dei costi. Ma i costi non sono l'unico elemento limitante l'affermazione di questa nuova forma di approvvigionamento idrico. V'è n'è un altro che potrebbe risultare anche più importante: l'assenza di una volontà politjca, di una volontà politica moderna ed aperta alle sempre nuove ed avanzate soluzioni della tecnica. Purtroppo è il caso nostro. In Italia l'incredulità dei responsabili ufficiali dei programmi di approvvigionamento idrico ha fatto sì che abbiamo cominciato ad utilizzare la dissalazione con almeno cinque anni di ritardo rispetto agli altri paesi. Lo stesso scetticismo ha fatto sì che le industrie italiane, anche a 94 Bibli•otecaGino Bianco

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