Editoriale e fortunatamente questo declino è cominciato prima che il contraccolpo a destra diventasse irrimediabile e prima c!te la sinistra perdesse anche le residue forze che le hanno consentito di intraprendere un salutare discorso sui propri « errori di massimalismo ». Merito anche dei cirenei che vollero le elezioni anticipate! Ora, però, la sinistra de1nocratica deve farsi carico anche dell'esigenza di salvare i naufraghi della contestazione. Perché ve ne sono che ingenuamente hanno creduto di essere dalla parte dell'ideale. Noi, per essere coerenti con la nostra vocazione di cirenei, abbiamo dovuto essere duri con loro, non concedere neanche il beneficio della buona fede; ma se potessimo dare una mano per il recupero alla sinistra democratica dei naufraghi del sinistrismo, dell'estremismo, della contestazione, la nostra aspirazione al ruolo e al rango dei cirenei sarebbe più soddisfatta di quanto già non lo sia per aver contribuito a liberare la sinistra democratica dalle lusinghe del sinistrismo. Comunque sia, nel quadro di una possibile ed auspicabile ripresa del riformismo e di una non meno possibile e non meno auspicabile riconsiderazione degli ideali e dei programnzi della sinistra de1nocratica, ci proponiamo di continuare ad ispirarci al modello che Sgorlon ci ha suggerito e che noi avevamo, da prima che ci venisse suggerito, già adottato come regola di un facile comportamento: il modello dei « cirenei della politica », appunto. E se ci troviamo, come oggi ci capita, più vicini di quanto mai lo sian10 stati alla sfera delle decisioni, da un lato potremo avvalerci di un patrimonio di idee faticosamente accu1nulate e diligentemente selezionate, ma dall'altro - lo diciamo subito a noi stessi, prima che altri ce lo ricordino, più o meno n1aliziosamente - dovremo badare a mantenere, senza che subisca alterazioni, la linea il cui primo tratto non a caso fu tracciato proprio da Ugo La Malfa: nell'articolo che, nel dicembre del 1954, apriva il primo dei 226 fascicoli di « Nord e Sud» e si intitolava: « Mezzogiorno nell'Occidente ». Il numero che ora va in macchina ha come sua sola giustificazione le vacanze dei redattori. Perché, anche se aspirano a farsi cirenei, i redattori di « Nord e Sud», tutti volontari, n1ai retribuiti, si concedono una vacanza quando si ferrnano gli impegni universitari. E il numero doppio si presta a raccogliere una volta all'anno u_napiù ampia e significativa documentazione intorno al dibattito meridionalistico: tanto più significativa quest'anno, subito dopo il ritorno alla coalizione di centro-sinistra, dopo il « discorso sugli errori», prima di decisioni che dovrebbero essere importanti e subito prima dell'annuale incontro alla Fiera del Levante che il prossimo 10 settembre dovrebbe assumere una rilevanza politica anche maggiore di quanto non lo sia stata n_egli anni passati. Ci sono 7 BibliotecaGino Bianco
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