Il nuovo corso di Rumor non potranno accrescere le esposizioni dei clienti maggiori (oltre i 500 milioni) fino al prossimo 31 marzo in misura superiore al 12 °/4. Questo provvedimento è stato presentato come avente natura selettiva, e cioè volto a razionare il credito alle imprese maggiori, per renderlo più agevole alle minori. In realtà, non si vede in cosa le imprese minori possano essere avvantaggiate. Al contrario, vi è da attendersi che esse vengano prossimamente a loro volta colpite dall'aumento dei tassi di interesse, che si presenta ormai come inevitabile. Nel quadro europeo, i tassi di interesse sono al rialzo, e l'economia italiana (come insegna l'esperienza del 1969-70) non può sottrarsi all'effetto trainante dei mercati finanziari internazionali. Vi è quindi da prevedere che la stretta creditizia, che per le grandi imprese è stata effettuata in termint quantitativi, venga di fatto estesa alle imprese minori, attraverso un aumento dei tassi di interesse. Sul piano della politica sindacale l'atteggiamento governativo appare chiaro. Ai sindacati non si chiede moderazione nelle richieste salariali; essi la hanno già promessa a sufficienza. Quello che si chiede piuttosto è una maggiore flessibilità per quanto riguarda gli aspetti normativi e le procedure della contrattazione aziendale: « Alla politica sindacale si domanda di svolgere ogni opportuna azione per la più alta utilizzazione della capacità produttiva esistente », ha affermato Rumor, ribadendo il medesimo concetto anche nel discorso di replica. Ora che, attraverso l'accoppiamento di inflazione e svalutazione, le imprese hanno minori ragioni di temere la pressione dei salari monetari, il timore maggiore è connesso agli aspetti normativi; è su questi che il Governo intende evidentemente avviare la trattativa con i sindacati. Resta un ultimo quesito, che riguarda le intenzioni del Governo in merito alla fluttuazione della lira. « La nostra politica economica e monetaria dovrà proporsi, tra gli altri, l'obiettivo della stabilizzazione del valore esterno della lira», ha affermato il Presidente del Consiglio. I modi ed i tempi in cui questa manovra verrà attuata sono però lasciati nel vago. Dall'impostazione generale dei problemi, sembra che il Governo stabilisca una sorta di connessione fra l'arresto dell'inflazione interna e la possibilità di fissare il valore esterno della lira. In questa prospettiva, la sequenza degli eventi potrebbe essere la seguente: contenimento della spesa pubblica, eventualmente restrizioni creditizie, politica sindacale severa, fino a frenare l'aumento dei prezzi; successivamente, fissazione di una nu9va parità della lira, che tenga conto della svalutazione avvenuta a partire da gennaio. Se questo è il disegno, l'arresto dell'inflazione richiederà provvedimenti restrittivi molto severi. Infatti, la stessa fluttuazione della lira rappresenta una delle cause più attive di inflazione. Fino a quando le 87 ·_ BibliotecaGino Bianco
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