Michele Cifarelli sostenere in tale contesto, il criterio proposto dalla Commissione, che , . . è a mio avviso più rispondente ad un'esigenza fondamentale e secondo cui dette misure comunitarie debbono essere di consistenza tale da raggiungere gli scopi in questione, perché ove detta consistenza esse non avessero, faremmo delle proclamazioni, anziché indicare delle strade, e non proporremmo dei mezzi per raggiungere risultati adeguati. Va ricordato, a questo riguardo, che nella originaria proposta della Commissione del 1971 concernente la direttiva sull'ammodernamento delle aziende, approvata dal Parlamento, all'articolo 19, era detto che: « Il Consiglio, deliberando su proposta della Commissione secondo la procedura di cui all'articolo 43, paragrafo 2, del trattato, può decidere un concorso in misura superiore al 25 per cento, che può raggiungere il 65 per cento nelle regioni sfavorite ». Le vicende di questa direttiva, rinviata a più riprese, hanno portato ad un'esposizione meno completa al momento opportuno. Tanto è vero che una motivazione scritta non è allegata agli atti del Parlamento insieme alla proposta di risoluzione. Va, inoltre, rilevato che, facendo ~sclusione degli ulteriori aiuti nazionali, che possono essere concessi nei limiti stabiliti dalla presente direttiva a favore delle aziende di queste zone per le quali non viene presentato un piano di ammodernamento e che restano a carico degl'i Stati men1bri, secondo i calcoli presentati dalla Commiss'ione in allegato alla proposta, l'applicazione delle misure in esame, per effetto del tasso diverso di partecipazione, implica per ·il FEAOG un contributo stimato, per i primi cinque anni, a circa 131 milioni di unità di conto per l'insieme degli aiuti a favore dell'ammodernamento delle aziende o delle strutture ed a circa 528 milioni di unità di conto per l'indennità compensativa. Secondo gli stessi calcoli, a beneficiare delle misure proposte sarebbero circa 700 mila aziende, che costituiscono il 20% della superficie agricola utilizzata nella Comunità. Questo mi sembra che vada fatto p·resente, sia pure in una sintesi relativa, per quel che riguarda il complesso delle misure proposte. Ma desidero ancora sottolineare che nelle risoluzioni approvate la commissione per l'agricoltura, pur dichiarandosi per lo più concorde con qu<:1-ntoha proposto la Commissione europea, ha suggerito alcune considerazioni, alcuni dubbi e alcuni emendamenti. Ha suggerito delle considerazioni: cioè che, al più · presto, la Commissione provveda ad attuare la promessa proposta di misure attinenti al rimboschimento e allo sviluppo delle aziende forestali. Ha sottolineato l'urgenza che, anche da questo punto di vista, sia sollecitata l'em~nazione di norme attinenti alla realizzazione della politica regionale comunitaria, che · 80 BibliotecaGino Bianco
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