Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Ernesto Mazzetti pagine a stampa - è stato approvato nella_sedut(l del 2 febbraio 1973. La distanza non breve, un anno e due mesi, dalla data del decreto di nomina della Commissione a quella del varo del primo documento operativo, testimonia d'una iniziale difficoltà di rapporto tra Giunta regionale campana e Commissione: « L'avvio dell'attività del Gruppo - è scritto nella relazione del Presidente della Giunta, Servidio, al Consiglio regionale del 14 marzo '73 - fu piuttosto difficile in ragione delte difficoltà insorte circa il ruolo della Regione e la preoccupazione di un efficace raccordo (nei modi, negli obiettivi e nei tempi) del progettopilota per l'area metropolitana di Napoli con la strategia regi,onale di equilibrato sviluppo ». Ogni difficoltà sembra comunque superata, dopo il conferimento della presidenza del Gruppo al Presidente della Giunta regionale e la scelta della Regione come sede di lavoro del Gruppo stesso. Il « programma operativo » fis:sa subito l'obiettivo essenziale di una politica regionale di sviluppo per la Campania nella correzione - da farsi « utilizzando anzitutto gli interventi pubblici », - degli aspetti « più macroscopici dello squilibrio regionale »: ossia, « da una parte lo spopolamento delle zone interne, investite da evidenti fenomeni di degrado; dall'altra il rigonfiamento insediativo - e quindi per una parte cospicua parassitario - delle fasce costiere ed in modo particolare della conurbazione napoletana ». « Senza riorganizzare la distribuzione sul territorio di attività, funzioni ed insediamenti, non sarà posi.sibile valorizzare appieno le grandi suscettività dèlla Regione e del suo potenziale umano». «In chiave di politica del territorio », il conseguimento di siffatti obiettivi si ottiene elevando « i contenuti civili delt' armatura urbana, integrandola con sistemi infrastrutturali, attrezzature e servizi idonei, nel contempo, a costruire un co1nplesso di economie esterne che renda possibile la formazione di un moderno ed efficiente sistema produttivo »; in chiave di investimenti produttivi, « assicurando alla Regione lo sviluppo industriale necessario ad adeguare la struttura portante dello sviluppo regionale ». Strumenti progettuali per conseguire gli obiettivi fissati sono, da una parte, il complesso degli interventi in cui dovrà concentrarsi il « progetto pilota » per Napoli; dall'altra i « progetti speciali » che la Cassa e la Regione metteranno a punto per il riequilibrio delle zone interne, in aggiunta a quello già approvato, relativo al potenziamento della viabilità. Si tratta, in particolare, di dar vita alle indicazioni già fonnulate dallo Schema del CR.PE e dal Piano territoriale e fatte proprie dalla Regione, che riguardano non solo grandi infrastrutture di comunicazioni, n-ia anche nuovi insediamenti produttivi (e qui soccorrono le recenti decisioni del CIPE riguardanti l'ubi72 BibliotecaGino Bianco

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