Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Cronache nieridionaliste del piano occupa quasi tre anni (il decreto del ministro dei Lavori pubblici viene firmato il 31 marzo '72, alla vigilia del trasferimento dellf competenze urbanistiche alle Regioni). In questi anni s'è svolta anche l'inchiesta ministeriale sulle irregolarità edilizie nel comune di Napoli, culminata in un dibattito parlamentare. Nel loro complesso, queste vicende amministrative e politiche, queste scelte urbanistiche che ne costituiscono lo sbocco, segnano senza dubbio la fine dell'indiscriminata edificazione del territorio urbano, onde pongono la premessa per la predisposizione di quegli interventi che dovranno tradurre in atto gli obiettivi di fondo del .Piano: decompressione de1nografica di Napoli (da realizzarsi favorendo l'uso a fini residenziali e industriali di aree esterne al territorio comunale), qualificazione della città come metropoli di alti servizi (emporiali, specie in connessione col porto - per il quale nel 1970 gli organismi cornpetenti hanno varato un apposito schema d'i, sviluppo -; finanziari, direzionali, culturali e di ricerca). Presupposti, tutti questi, a loro volta, per un più razionale, equilibrato rapporto tra agglomerazione costiera e zone interne. La conoscenza esatta delle cose da fare pone però, ovviamenle, il problema dei mezzi e dei tempi per farle. Tantopiù che il quadro generale dell'economia di J\lapoli e della Campania agli inizi degli anni 70 resta segnato da ombre più che da luci. L'avvio dell'Alfa Sud non risolve di per sé solo una situazione occupazionale pesante; l'agricoltura necessita di ulteriori interventi, il co1nmercio resta marcato dalla esasperata frammentazione, le reti di trasporti e comunicazioni vanno dilatate e riordinate, il porto ha bisogno di nuovi spazi di banchina e nuove attrezzature, molte carenze di servizi vanno colmate, le strutture universitarie e di ricerca scientifica son tutte da potenziare. La complessità dei proble1ni chiama in causa una molteplicita di competenze; anche nell'ipotesi astratta d'una piena disponibilità di mezzi finanziari e di strumenti tecnici, si pongono insopprimibili esigenze di coordinamento tra poteri centrali e locali, organi ordinari e straordinari d'interventi, si ren.de necessaria la costante verifica della coerenza delle azioni intraprese e da intraprendere con gli obiettivi generali. Nell'ipotesi, assai meno astratta, d'una inadeguatezza, almeno immediata, dei mezzi atti a far fronte alla total~tà dei problemi, s'aggiunge l'esigenza di una precisa scala di priorità. A parte le motivazioni di sostanza, cui s'è accennato prima, ci sono dunque precise. motivazioni metodologiche netl'iniziativa di dar vita al « progetto pilota » per l'area metropolitana di Napoli. Lo si comprende ancor meglio dalla lettura· del « programma operativo» del gruppo di lavoro designato dal !vf.inistero del Bilancio. Il documento quindici 71 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==