Editoriale Il 20 agosto e stato pubblicato dal « Giorno » un bellissimo articolo di Carlo Sgorlon, l'autore in lizza per il Premio Campiello con un libro - Il trono di legno (Mondadori) - di cui si dice un gran bene. L'articolo di Sgorlon suona severa condanna di un lassismo di~agante, di di un'« etica del guadagno » che si è imposta e sovrapposta all'.«etica del lavoro », dell'« infinito stuolo dei furbi, dei conformisti e degli scansafatica ». Ai quali, tuttavia, si contrappongono i « cirenei ». Chi sono? Coloro che si nutrono di un forte sentimento del dovere. Quanti sono? È difficile contarli. Ma, « per fortuna», scrive Sgorlon, « la razza dei cirenei, anche se sembra assottigliarsi sempre più, alligna an- , :ora dappertutto ». Inoltre, i cirenei « si riconoscono subito», perché ,< li lega una segreta affinità e una segreta sinipatia, anche se militano in schieramenti avversi ». Fra i cirenei, a titolo di esempio, Sgorlon cita quanti, nelle sale dei Consigli coniunali, o in Parlainento, « resistono fino a ore piccole a sentire l'arido discorso dei bilanci, mentre quelli che non si lasciano mai sfuggire l'occasione per le sparate polemiche e per i dialettici trionfi se ne sono andati da tempo ». Altri esempi, non strettamente politici, vengono alla 1nente: non solo quello ovvio dei cittadini che pagano le tasse, ma quello dei prof essori di università che fanno lezione e seguono scrupolosamente le tesi di laurea, o che, se non possono fare lezione e non po_ssono seguire le tesi, perché deputati o assessori, o troppo ùnpegnati professionalmente, si collocano in aspettativa; e quello dei giornalisti che aspirano ad essere pedanti più ancora e prima ancora che brillanti, e quindi verificano l'attendibilità di ogni informazione, preoccupati di non alterare le notizie per semplificarle o per « fare colpo ». E ancora, sono a loro n1odo cirenei gli operai che non concorrono a far crescere il feno1neno dell'assenteismo e gli imprenditori che non concorrono a far crescere il fenotneno della cosiddetta « disaffezione »; i funzionari che quando è necessario restano · in ufficio fino a tardi e non si sognerebbero mai di rimandare all'indomani una pratica urgente perché la sera è stata indetta un'« assemblea »; i giovani stu.diosi ed i vecchi saggi, i padrt e i figli che si parlano e soprattutto si ascoltano reciproc.amente. E così via, sarebbero tanti g~i esempi da fare per identificare i cirenei. A1a l'ese1npio fra tutti certa1nente il più rilevante è quello che si riferisce _ai « cirenei della politica »; 5 BibliotecaGino Bianco
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