Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Cronache meridionaliste nazionale. Il decreto con il cui il ministro del Bilancio dell'epoca, onorevole Giolitti, di concerto col ministro del Tesoro, istituiva un « gruppo di lavoro» per l'area metropolitana di Napoli chian1andon.e a far parte, sotto la presidenza del direttore dell'IRI, A1.edugno, « esponenti e rappresentanze operanti nel settore», reca la data del 10 dicembre 1971. Il provvedimento nasceva così nel quadro delle principali iniziative pe·r l'elaborazione del programma economico nazionale stabilite appena un mese prima, con il decreto del 15 novembre. Comprensibile riferimento, dal momento che il programma nazionale, fissando come obiettivo di fondo il riequilibrio tra il Nord e il Sud del paese, ipotizzava anche un impegno a favore del più razionale assetto delle strutture urbane meridionali, in considerazione del fatto che solo la presenza di città ordinate ed efficienti può garantire una non effimera crescita economica degli spazi regionali. Questa correlazione tra espansione urbana e sviluppo economico, ormai saldamente acquisita dagli studi di economisti, urbanisti, geografi, era ed è ancor più valida se calata n.el contesto della « questione meridionale » per la cui soluzione, se è stata indispensabile vent'anni fa una « terapia di infrastrutture » che colmasse i grandi vuoti awertiti nella disponibilità di strade, linee elettriche, acquedotti ed altre opere pubbliche, se è stata ed è tuttora indispensabile, une « terapia di industrializzazione » che impegnasse direttamente il capitale pubblico nell'insediamento di attività produttive nel Sud, tali da attrarre anche il capitale privato in ragione delle economie di scala, è oggi più che mai necessaria anche una « politica della città ». Con questa formula, posta a titolo del suo noto saggio, Francesco Compagna sottolinea appunto il ruolo che interventi volti a riordiru1re la trama urbana delle regioni meridionali, esaltando le funzioni delle metropoli regionali esistenti o potenziali e valorizzando le qualità cittadine di centri suscettibili di essere « promossi » a un più qualificato rango, sono in grado di svolgere nel rianimare la vita di tutto intero il territorio per secoli apparso, secondo l'esatta diagnosi del Nitti, troppo povero di città e privato quindi degli stimoli suscitatori di attività commerciali e finanziarie, funzioni direzionali, scambi, intraprese manifatturiere che soli promanano dall'intensità della vita urbana. All'antefatto immediato dell'iniziativa riguardante il « progetto pilota » per Napoli, costituito dai docurnenti programmatici, si sovrappone quindi l'antefatto più articolato e nutrito, degli studi, delle ricerche, dei programmi riferentisi, in linea generale, al rapporto città-sviluppo regionale, e, in linea specifica, ai termini vecchi e nuovi della questione meridionale. Non solo: si sovrappone tutta la massa, davvero 67 BibliotecaGino Bianco

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