Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Cronache meridionaliste tare in tempi brevi se è possibile offrire alla provincia di Reggio Calabria una soddisfacente alternativa manifatturiera: più soddisfacente di quella rappresentata dalla siderurgia sia per quanto riguarda il numero dei posti di lavoro (da 5 a 6.000) che per quanto riguarda i tempi della sua realizzazione (prima del 1980, termine previsto dal prof. Petrilli come anno finale per la realizzazione del centro siderurgico). Solo se questa alternativa manifatturiera fosse possibile, e veramente vantaggiosa per la provincia di Reggio Calabria, potremmo garantire la credibilità nel Nord della industrializzazione del Mezzogiorno e in Calabria la credibilità della democrazia italiana. Cominciamo allora a verificare quanti posti di lavoro si potrebbero creare in provincia di Reggio se fosse presa in considerazione la tempestiva sollecitazione indirizzata da Donat Cattin alla Fiat perché le officine di Savigliano siano utilizzate come valvola di decompressione degli stabilimenti di Mirafiori e perché la produzione di materiale ferroviario, per la quale si prevede una domanda rilevante ai fini del piano di ammodernamento delle Ferrovie, sia in buona parte concentrata presso l'Omeca. Altre iniziative, per creare posti di lavoro extra-agricoli in provincia di Reggio, possono essere sollecitate con particolare riguardo ai settori alimentare, elettronico, elettro-meccanico e meccanico, oltre che nel settore delle attività turistiche: si tratta di sensibilizzare all'esigenza di proporre una alternativa manifatturiera alla soluzione siderurgica non solo le aziende a PP.SS., ma anche e soprattutto le aziende private; e non solo l'iniziativa privata dell'Italia settentrionale, ma anche, possibilmente, quella dei paesi comunitari, predisponendo comunque un progetto di infrastrutture primarie e secondarie, di aree industriali « di tipo inglese ». C'è anche una questione urbanistica di Reggio (il risanamento dei quartieri di Sbarre e di S. Caterina anzitutto) cui certo i reggini non sono indifferenti. Se poi dovesse risultare che l'alternativa è impossibile, allora si dovrebbe scegliere: fra il rischio di. compromettere la credibilità dell'industrializzazione nel Nord e il rischio di compromettere nel Nord la credibilità dell'industrializzazione e il rischio di compromettere in Calabria la credibilità della democrazia. Ma nell'uno e nell'altro caso il costo della scelta sarebbe molto alto, più di quanto non si era calcolato che fosse, ammesso che lo si sia effettivamente calcolato. C'è infine un risvolto di grande importanza e che riguarda la difficile condizione dell'area metropolitana di Napoli, il cui « progettopilota » è stato compromesso proprio dalla decisione di scegliere Gioia Tauro per la localizzazione del nuovo centro siderurgico: è stato compromesso da questa decisione perché alla Finsider, fino a quando 65 BibliotecaGino Bianco

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