Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Cronache meridionaliste della « relazione » ha fatto venir meno per tutti, per gli Istituti bancari, per gli Enti a partecipazione statale, per le pubbliche amministrazioni, per i sindacati e per il Parlamento un momento di sintesi e di verifica dello stato degli impegni dei diversi operatori nel Mezzogiorno. La relazione rappresentava, tra le altre sue funzioni, un mezzo agevole per misurare la distanza tra gli impegni e le attuazioni, tra la programmazione e la realizzazione. Perciò, pur se la legge non ne fa obbligo, faremo di nuovo quella relazione. 9. - Promuoveremo, senza indugio, la costituzione della Società Finanziaria per il Mezzogiorno prevista dalla legge 853. Credo che dovremo lasciare ad altri il compito dei « salvataggi », mentre la nuova Finanziaria, per la quale daremo subito vita ad un comitato promotore, dovrà occuparsi di nuove iniziative nel settore carente della media e piccola impresa. 10. - Chiederemo con rigore allo Stato e alle imprese a partecipazione statale il rispetto della cosiddetta riserva per il Sud: il 60 % degli investimenti complessivi, l' 80 % degli investimenti per nuove iniziative. In quel quadro non ci stancheremo di compiere continue verifiche e di sollecitare il trasferimento nel Sud di centri direzionali, amministrativi, commerciali e di ricerca. Una verifica meticolosa condurremo in particolare sullo stato di attuazione del pacchetto Calabria-Sicilia. Per quali ragioni non è ormai divenuto operante? Devono essere accertate le conseguenze della mancanza di un quadro d'insieme, sincronico tra investimento industriale e complesso di infrastrutture e di servizi connessi. Ma non può trattarsi soltanto di quel motivo. È forse, quello, un esempio tra i maggiori, del metodo col quale, per- contenere una protesta, si logorano con decisioni sommarie e non garantite il credito di una classe politica e le stesse istituzioni della democrazia. Voi e noi abbiamo un compito grave, perché attraverso il meridione d'Italia passano già oggi la linea incandescente della lotta sociale futura e i punti delle scelte dalle ·quali dipenderà la ripresa o la liquidazione della vita democratica del Paese. Non pensiamo minimamente di poter risolvere nulla da soli: i problemi sono di responsabilità del. popolo italiano, delle sue forze politiche, delle sue forze sociali democratiche, di tutti i gruppi e gli organi dirigenti e rappresentativi. Ma voi e noi siamo non tanto e soltanto dei. routiniers dell'amministrazione quanto· invece incaricati di un compito di grande responsabilità, dotati di mezzi cospicui in zone centrali nella lotta per la democrazia e per lo sviluppò civile del Paese. È in nome di questi valori e di un disegno di ripresa democratica, che, a- voi ed a quanti hanno 47 Bibli_otecaGino Bianco

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