Carlo Donat Cattin chiari (economici? politici? interferenze di amici? .di amici degli amici?). Esamineremo con il Governatore della ·Banca d'Italia questo secondo aspetto. Intanto noi poniamoci un obbiettivo: ridurre a 6/7 mesi il tempo necessario per i « pareri di conformità ». Può sembrare un obbiettivo banale, ma insisto, perché lo valuto in modo diverso. 5. - Non esiste dubbio sul fatto che, con i soli mezzi nazionali, la questione del Mezzogiorno d'Italia non può essere risolta. Lo riconosce, tra gli altri, l'on. Barca per l'opposizione comunista; lo ha attestato la Commissione della CEE, quando, nell'ottobre del 1971, affermò che, per provocare un avvicinamento sensibile della grande depressione meridionale al, reddito 1nedio europeo, occorrevano investimenti di 4 mila miliardi di lire l'anno (lire 1971) per 10 anni, in aggiunta allo sforzo nazionale italiano. La verità è, però, che noi non ci sforziamo per renderci disponibili e adatti all'investimento di capitale europeo. È per esso repellente la lentezza delle decisioni e del flusso degli incentivi, l'enorme ritardo, l'incertezza e la variabilità delle decisioni per le infrastrutture senza parlare dei comportamenti così detti « politici », come quello che ha bloccato la gara per la centrale dell'ACEA vinta dalla KWU. Si è fatta una guerra di religione, mentre, in effetti, assegnato ai tedeschi, il lavoro sarebbe stato fatto in Italia per il 45 % e, assegnato alt IRI, per il 55 %; senza ignorare che le aziende elettromeccaniche dell'IRI hanno uno smilzo « carnet » di ordini, mentre un accordo con la KWU immetterebbe la produzione italiana nell'ambito della produzione mondiale di centrali. Dobbiamo perciò assumerci il compito, finora non svolto, se non con poco più di qualche « depliant », di mettere le industrie europee in condizione di scendere nel Mezzogiorno. Il momento è, per alcuni aspetti, favorevole. Diventano sempre più pesanti in Germania, se non in Francia, i problemi sociali, di convivenza derivanti dalla forte i111migrazione slava ed extra-europea. Ma le industrie europee non devono trovare da noi, nelle nostre istituzioni, in· chi le gestisce, nel costume, difficoltà sin1.ili o maggiori di quelle che si incontrano in paesi del terzo mondo. 6. - Le Regioni costituiscono uno strumento indispensabile di partecipazione democratica ed occorre lavorare per il Mezzogiorno avendo chiara questa direttiva di fondo. Le tentazioni centralizzatrici sono costanti e forti, radicate di una realtà centralistica che viene alimentata dalla poco contrastata volontà di potere di chi ne ha in mano le leve e da tutte le ovvie considerazioni efficientistiche. Ma sono in gioco i valori più alti, quelli di libertà. Il centralismo, di per sé oppres44 BiblrotecaGino Bianco
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