Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Cronache meridionaliste avuto ora conferma dal presidente Pescatore che è venuta meno nel Sud, in misura notevole, la spesa ordinaria dello Stato p er opere pubbliche, cosicché la Cassa finisce per essere uno strument o sostitutivo e non aggiuntivo, con un risultato che non può corrispondere agli scopi per i quali fu istituita. Per questo motivo occorre c he siamo attenti alle riforme: della sanità, della casa, dei trasporti e dell a scuola. Esse hanno avuto una naturale origine "nordista ", dai bisogni e dalla capacità di pressione sindacale e politica delle grandi masse concentrate nell'area forte del Paese. L'attuazione di quelle riforme deve correggerne la spinta iniziale, e i sindacati dei lavoratori sono og gi consapevoli di tale necessità: sanità, casa, scuola e trasporti sono riforme da realizzare facendo in modo che il Mezzogiorno avvicini al pi ù presto e raggiunga poi la parità col resto del Paese. Per quanto rig uarda la scuola, in particolare, occorre farne uso in modo da creare n uovi fattori di investimento produttivo nelle aree meridionali. Si devon o perciò individuare, sia a livello di scuola secondaria, sia ed ancor più a livello universitario alcune iniziative di rilevanza e di dimensione europea con peculiare riferimento ai settori nei quali l'area meridio nale ha bisogno di nuova generazione di capitale umano. 2. - Noi manchiamo di una politica industriale. Non abbiamo piani di settore se si effettua non la chimica, ma il sottosettore del l'etilene. Proprio per quanto riguarda l'industria occorre invece porre in atto una strategia avanzata. Lo sviluppo dei settori e delle produzion i nuove (ad esempio, chimica fine ed elettronica) deve avvenire in larga misura nel Mezzogiorno. Ma bisogna allora imporsi l'applicazione di due criteri inderogabili: quello che esige la valutazione globale dei pro grammi d'investimento delle grandi imprese, e non soltanto delle parti che esse << offrono » per il Sud; e quello che sollecita una radicale modifica degli incentivi, da rendere esclusivi per il Sud, così da coprire sop rattutto le spese per la ricerca e lo sviluppo di processi e prodotti n uovi, le spese per la formazione professionale e per abbassare in misu ra decisiva l'incidenza degli oneri socialL L'idea di poli integrati di sviluppo nei quali attirare capitali da altri paesi della CEE deve essere attuata: occorre, cioè, predisporre progetti speciali di rilevanza europea da far. anche divenire concrete proposte di intervento per la politic a regionale della CEE. In merito agli incentivi - che, com.e ho detto prima, dovrebbero agevolare le imprese con alta intensità di lavoro, mediante idonee misure sugli oneri sociali -, la -loro revisione va decisa subito. Se si volesse rinviare a genn'aio, il risultato sarebbe quello dell'arresto di ogni decisione d'investimento nel Sud, con programmi che pot rebbero 41 BibliotecaGino Bianco

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