Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Vittorio Barbati trovare una condotta comune. E diciamolo francamente, non potevano trovarla! Gli squilibri monetari, nella maggior parte dei casi, sono degli effetti non delle cause: sono effetti derivanti dai differenti ritmi di sviluppo che contraddistinguono i vari sistemi economici, dagli squilibri negli scambi che per questi motivi inevitabilmente si creano, dai contraccolpi di eventi esterni o anche di manovre esterne che possono avere non solo fini speculativi ma anche fini politici. Per anni e anni gli europei hanno insistito nel mettere il carro davanti ai buoi, rifiutando ostinatamente l'unica soluzione logica che avrebbero potuto e dovuto adottare: il coordinamento, reale e non sulla carta, ·delle loro politiche economiche, finanziarie e fiscali. Così, inevitabilmente, si sono trovati a dover fronteggiare un terremoto monetario - non sappiamo ancora se dovuto semplicemente al « mercato » o, almeno in parte, ad altri motivi __, con mezzi inadeguati. Però, con tenacia degna di miglior causa, continuano a rifiutare quell'unica soluzione logica di cui si è parlato prima. È vero che non si tratta di una soluzione a breve termine e che ora occorrono misure urgenti anche se ovviamente dagli effetti solo temporanei. Ma è anche vero che sarebbe - non si può fare altro, data l'aria che tira, che usare il condizionale - indispensabile cominciare a gettare delle basi un po' più solide di quelle di oggi per il fu turo. Senza dubbio, in vista del « Nixon Round », i Nove stanno cercando di fare qualche cosa. Ossia stanno cercando di concordare una posizione comune. È auspicabile che vi riescano. Però bisogna dire che, se essi non riusciranno ad imboccare la via dell'unificazione politica, ossia l'unica via che può consentire di armonizzare veramente i processi economici interni e quindi anche le loro proiezioni esterne (scambi col resto del mondo, movimenti di capitali, iniziative congiunte con altri paesi, ecc.), ogni risultato potrà rivelarsi illusorio. O, nella migliore delle ipotesi, temporaneo. I nodi da sciogliere, comunque, sono essenzialmente politici. E qui bisogna fare un altro discorso. Nelle sue trattative commerciali con l'esterno, l'Europa si trova esposta ai possibili ricatti delle due superpotenze. Ha poca importanza che questi ricatti siano espliciti o taciti. Ciò che conta è che sono possibili. Gli Stati Uniti possono ricattarla minacciando il ritiro delle loro forze militari che assicurano la ·sua protezione. L'URSS può minacciarla accrescendo la sua pressione. In un modo o nell'altro l'Europa, dato che non è in grado di difendersi da sola, può essere costretta a cedere. Ossia può essere costretta a pagare 36 BibliotecaGino Bianco

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