L'Europa nel « bipolarismo positivo» « vertice », sia pure senza nominarlo, accrescendo, a riprova del dissidio esistente fra le due potenze comuniste (che oggi è anche « concorrenza » nel dialogo con l'Occidente), i suoi attacchi all'URSS e adottando invece un linguaggio più sfumato nei confronti degli . . amer1can1. Il Giappone ha mantenuto un atteggiamento più enigmatico. E, in effetti, la sua posizione è radicalmente diversa da quella della Cina. Sotto tutti i punti di vista, si può dire. Soprattutto sul piano economico, è una posizione che si avvicina da un lato a quella dell'Europa dei Nove - come quest'ultima il Giappone non può vedere di buon occhio le vicende del dollaro - e dall'altro a quella degli Stati Uniti, data la sua veste di grande « partner » commerciale dell'Unione Sovietica (con la quale non ha rapporti diplomatici, dato che il trattato di pace fra i due paesi continua a rimanere confinato nel limbo dei buoni propositi). Il Giappone, perciò, ha interesse ad attendere. Ed evidentemente a regolarsi su ciò che accadrà proprio a Tokio fra europei ed americani in occasione del « Nixon Round », per agire in conseguenza. Il discorso più complicato riguarda l'Europa dei Nove. Come si è detto all'inizio, l'Europa dei Nove rappresenta oggi la più grande incognita esistente in campo internazionale. In effetti, non è facile definirla: è un'entità senza volto e nello stesso ten1po con molti volti, una superpotenza economica priva di una sua dimensione politica e militare, un gruppo di Stati nazionali né integrati né separati, in bilico fra le spinte all'unificazione e le forze che vogliono perpetuare la situazione attuale. Questo complesso indefinito ed indefinibile, alla perenne ricerca di compron1essi limitati ed ambigui, può essere paragonato ad un gigante senza spina dorsale. Il fatto assurdo è che, se volesse, la spina dorsale potrebbe darsela. E ne avrebbe assoluto bisogno perché gli altri giganti con cui ha a che fare la spina dorsale ce l'hanno. Ma le sue membra non riescono a n1ettersi d'accordo. La storia dell'Europa occidentale degli ultimi vent'anni è fatta di queste contraddizioni. Ed anche gli avvenimenti di quest'anno. hanno presentato, finora, gli stessi caratteri. Non è il caso di fare qui la cronaca di questi avvenimenti. È il caso solo di soffermare breven1ente l'attenzione sulle tendenze delle quali, ancora una volta, essi hanno posto in luce l'esistenza. Sia nel campo monetario che nel campo politico, l'Europa dei Nove è apparsa divisa,· com'era divisa l'Europa dei Sei che le ha dato origine. Nel campo monetario, i Nove non sono stati capaci di 3.5 BibliotecaGino Bianco
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