Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

L'Europa nel « bipolarismo positivo» superiore a quella di tutti gli altri membri messi insieme, ma questi altri membri sono cresciuti, e parecchio, sul piano economico. In breve questo significa che, nell'ambito della N.A.T.O., all'equilibrio iniziale, fondato su un unico fulcro politico-economico-militare, si è sostituito un sistema molto più complesso, e sotto molti punti di vista molto meno equilibrato, fondato da un lato sul fulcro politicomilitare costituito dagli USA e, dall'altro, su un fulcro economico, l'Europa dei Nove, di grandezza paragonabile sotto questo profilo agli Stati Uniti ma privo di una sua vera dimensione politico-militare. La proposta fatta da Kissinger in aprile di una nuova « Carta Atlantica » comprendente anche il Giappone - che con l'Atlantico non ha niente a che fare, a meno che non si consideri l'ampiezza dei suoi traffici, ma che, per le sue strutture politiche ed economiche, fa parte del mondo occidentale ed è inoltre una potenza economica di prima grandezza - risponde evidentemente all'obiettivo americano di trasformare la N.A.T.O. in un'associazione diversa da quella attuale e fondata su una differente ripartizione di responsabilità. Il fine che gli Stati Uniti si propongono è chiaramente quello di mantenere in vita la N.A.T.O. ma di non pagarne le spese. È un fine logico, che diventa ancora più logico se si considera il mutato clima che caratterizza i loro rapporti con l'URSS e la sempre minore « credibilità» dell'impiego del loro deterrente nucleare per la difesa dell'Europa. Sotto questo profilo, si potrebbe addirittura ritenere che l'accordo di « non aggressione» sottoscritto da Nixon e Breznev abbia avuto anche il significato di un ammonimento agli europei, per far comprendere loro che gli Stati Uniti hanno sempre meno voglia di rischiare la propria distruzione per difenderli. O per far comprendere loro che, se vogliono continuare ad usufruire della «protezione» americana, devono pagarne il prezzo. In realtà, questo passo americano si inserisce in un gioco molto più vasto. In autunno cominceranno tre grandi trattative internazionali: quelle commerciali del cosiddetto « Nixon Round », che si apriranno in settembre a Tokio; quelle della seconda fase della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa (la prim~ fase si è svolta ad Helsinki dal 3 al 7 luglio); e quelle per la riduzione delle forze militari nel Centro-Europa, che avranno inizio a Vienna alla fine di settembre. Il collegaI,I1ento fra queste trattative è evidente. ·Un accordo commerciale Europa-USA, o Europa-USAGiappone, potrà portare anche· alla soluzione dei problemi connessi alla ripartizione degli· oneri militari. La mancanza di tale accordo potrà complicare anche gli altri problemi. Molto dipenderà dall'at31 BibliotecaGino Bianco

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