Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Mirella Galdenzi Capobianco ratterizzanti l'attività della rivista nei confronti del panorama culturale nazionale: la demolizione delle vecchie strutture culturali, la proposta di una nuova tecnica di ricerca. Lo scrittore Gadda si trova perciò naturalmente collocato su quel versante solariano, che nell'allargamento dell'interesse verso l'Europa, cerca la formulazione autonoma di una ipotesi di letteratura che superi tanto la rarefatta cristallizzazione rondista quanto la indeterminatezza vociana, e che attraverso la dimensione sperimentale, vuole definire tanto la trasformazione della materia letteraria, quanto quella delle tecniche ài ricerca che ad essa ineriscono. Gli anni 10 dal '26 al '29 registrano appunto l'impegno dello scrittore lombardo in una direzione in cui l'impostazione rigorosa del lavoro, e la formulazione del pastiche rappresentano un'autentica proposta eversiva, la polemica strutturazione di una sostanziale parentela del gruppo solariano con i temi dell'avanguardia storica, sul piano dell'approfondimento delle ragioni e delle rnotivazioni endogene: a cui corrispondono, sull'altro versante, l'aprirsi della polemica contro i vizi retorici della letteratura· nazionale, la proposta dell'uso tecnico del linguaggio, come strumento conoscitivo e contemporaneamente la formulazione di un'ipotesi antiletteraria ed antiaccademica di cultura che servisse a rompere la catena di comprornissioni retoriche che aveva cancellato _il rapporto tra letteratura e realtà. Gli interventi critici di Gadda sulle pagine di Solarla risultano pienamente in possesso dei termini in cui si compone, nell'arco degli anni '20, il dibattito ·sulla funzione letteraria. Nel '26 compare sulla rivista l'Apologia manzoniana (scritta nel '24), cui segue a tre anni di distanza Le belle lettere e contributi espressivi delle tecniche, che può essere considerato l'intervento teorico più pregnante per la poetica gaddiana, sia per il Gadda salariano, che per la sua stagione più matura, e al tempo stesso, un'esplicita dichiarazjone programmatica del gruppo bonsantiano. L'ipotesi strutturale che lo scrittore affaccia nel saggio, quella cioè di una scrittura orientata in direzione conoscitiva: « Tutta la questione d'altronde (come da qualche accenno s'è visto) si riconnette forse e subordina ad altre diverse e prima forse ad una, ch'è grama a tant'altre: se l'attività sia realmente prescissa, come da taluni è stato nobilmente affermato, dai momenti che soglion chiamare prammatici dell'attività nostra o se nel fondo cupo d'ogni rappresentazione sia ritrovabile ancora quello stesso germine euristico che è la sintesi operatrice del reale» 11. non solo assume il valore di una scelta, la cui flessione ideologica è certamente più vicina alla sifera morale che non a quella estetico-letteraria, ma rimanda generalmente alla polemica che percorre l'Apologia manzoniana contro una cultura di10 Vedi A. Scroni: Gadda, il Castoro, n. 36, dicembre 69, La Nuova Italia, Firenze 1969; E. Ferrero: Invito alla lettura di C. E. Gadda, Mursia, Milano, 1972; G. Baldi, Carlo Emilio Gadda, Mursia, Milano 1972. 11 In C. E. Gadda: Le belle lettere e i contributi espressivi delle tecniche, I viaggi la morte cit., 91. 248 BibHotecaGino Bianco

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