Petrolio, petrolieri e benzina il fabbisogno di petrolio di qui al 2000 all'attuale tasso di consumo; considerare che già oggi si raffina molto più petrolio di quanto se ne consuma; calcolare quale dovrebbe essere la capacità di raffinazione aggiuntiva da installare nel trentennio e solo quella autorizzare. Il disordine e le incongruenze sin qui viste stanno a dimostrare in termini chiarissimi la mancanza di una qualsiasi politica del petrolio in Italia. In .un volumetto su Il petrolio italiano pubblicato per Longanesi nel 1955, Franco Bandini così esordiva: « Non è escluso che entro sette anni l'Italia potrebbe non aver più bisogno di importare dall'estero un solo litro di petrolio: forse entro dieci anni al massimo potremo anche esportarlo, venderlo a chi ne avrà bisogno, arricchendo le casse di uno Stato sempre alle prese coi problemi della miseria e della disoccupazione, in una misura che oggi non è possibile determinare ma soltanto intravedere ». Erano gli anni dei ritrovamenti di petrolio in Sicilia e pareva ce ne fosse tanto da sopravanzare addirittura il fabbisogno italiano. Quella profezia, invece, si è avverata solo in un punto: che l'Italia sarebbe diventata una esportatrice di petrolio. In un altro punto invece, la previsione era chiaramente sbagliata: quando diceva che il petrolio sarebbe servito ad arricchire le casse dello Stato. Infatti si.a che l'Italia fosse diventata una esportatrice di petrolio nel senso auspicato da Bandini, sia che lo fosse diventata, nel senso in cui lo è oggi, dubitiamo che il paese avrebbe avuto una seria politica del petrolio. Perché? Per il motivo semplicissimo che tale politica la fanno i petrolieri (importando e raffinando il greggio). Ora poiché per legge (una legge del 1934) tale compito spetta allo Stato che può demandarlo in concessione, ecco che i petrolieri che hanno avuto questa concessione. tendono a trasformarla, di fatto, da temporanea in perpetua. Per far ciò, per evitare, cioè, di vedersi « togliere » improvvisamente una fortuna dalle mani essi cercano di influire (e vi riescono con pieno successo) su partiti e uomini politici: sui soli, cioè, che, solo volendolo, potrebbero imporre un cambiamento di rotta. Ma chi sono questi petroli eri? e co1ne agiscono? Non pretendiamo di rispondere qui, esaurientemente, ad una domanda così impegnativa. Possiamo sinteticamente dire che sono « pochi, ma buoni »; e che si tratta degli uomini più ricchi e potenti d'Italia. Sono ricchi ·perché guadagnano molto; potenti perché influenzano l'opinione pubblica attraverso i numerosi quo23 BibliotecaGino Bianco
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