Letteratura smo eroico, l'ipotesi di una misura di eccezionalità in cui trovare· il proprio individuale significato, attraverso l'esercizio volontaristico della disciplina e del coraggio 7 • In questo senso: i Diari di guerra e di prigionia costituiscono il documento di un lento processo di acquisizione di coscienza, registrano la progressiva lucidità del senso vero della strage: lo spettacolo della degradazione e dell'inettitudine senza nome, la traumatica esperienza della volgarità e della fragilità organica della natura umana, l'impossibilità di riconoscere l,e responsabilità del soggetto storico di quel concreto processo di interessi, che il sottotenente Gadda non riesce ad identificare come tale, si traducono nella smarrita pagina del cronista nella constatazione del disordine, come condizione fondamentale delle vicende e del destino dell'uomo. La prigionia è l'ultima um~liazione, la estrema riduzione dello spazio individuale; costretto in una catena di sofferenze, dove motivi privati e motivi storici si intrecciano nel delirio ossessivo della constatazione delle proprie sventure: « ho patito tutto - esclamerà - la povertà, la morte del padre, l'umiliazione della malattia la debolezza, l'impotenza del corpo e dell'anima, la paura, lo scherno, per finire a Caporetto, nella fine delle fini. Non ho avuto né amore né niente. L'intelligenza mi vale soltanto per considerare e soffrire» s. Dalla condizione di esclusione Gadda non si libererà mai più, le sue insofferenze cristallizzate nevroticamente lo costringeranno ad un isolamento morale e intellettuale: né il capire le ragioni della sua storia, né il liberarsi dell'ira nei confronti dei suoi antagonisti, di volta in volta identificati, nella famiglia, nella classe, nel gruppo potranno sanare la scissione profonda che determina l'uomo e le sue azioni. Le pagine del diario registrano già, anche se non organizzata a livello teorico, un'ipotesi di deviazione della scrittura, esercitata dapprima su una materia verbale di per sé neutra, poi su una materia che sempre più coincide con la forma violentata delle cose, secondo un processo di trasferimento del proprio disagio, del proprio dolorante « groviglio » nel mondo opaco e resjstente delle realtà quotidiane. Poi la povertà, gli studi, il lavoro in Argentina, il ritorno in· Italia, gli interessi di filosofia. Nel 1925 a Roma ritrova i compagni di prigionia: Bonaventura Teechi e Ugo Betti, e stringe amicizia con Linati, Angioletti, Bonsanti, Montale, Falqui, Bacchelli. « Solaria » pubblica sul numero 6 del primo anno della rivista gli Studi Imperfetti: la rivista fiorentina prospetta alla cultura degli anni '30 una funzione Gadda. « Solarla» 9 offre di fatto allo scrittore un ruolo e un mandato nella misura in cui l'operazione gaddiana appartiene, ed al livello più alto di riflessione, ad uno dei momenti ca7 Vedi G. Cintioli: « Guerra e letteratura di guerra», « Menabò », n. 1, Einaudi, Torino, p. 243. s Cfr. Giornale di guerra e di prigionia, Einaudi, Torino 1965, p. 137. 9 Vedi Luti: Cronache letterarie fra le due guerre, 1920-1940, Laterza, Bari 1966. 247 BibliotecaGino Bianco
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