Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Petrolio, petrolieri e benzina di Ugo Leone Ci siamo più volte occupati di petrolio e di raffinazione su questa .rivista. Ma ora le polemiche sui razionamenti della benzina e sul ventilato aumento del suo prezzo, la « crisi energetica» che investe tutto il mondo e l'Italia con esso, ripropongono il problema in termini, se possibile, ancora più gravi che in passato. Qualche dato per introdurre l'argomento. L'Italia, è noto, è un paese privo di proprio petrolio dal momento che ne estrae dal suo sottosuolo meno di due milioni di tonnellate l'anno: in tutto il mondo le riserve di petrolio attualmente conosciute ammontano a 91 miliardi di tonnellate. Il fabbisogno di petrolio per il consumo interno (benzina, olio combustibile, distillati intermedi) si aggira sui 90 milioni di tonnellate annue. Per far fronte a questo fabbisogno l'Italia deve naturalmente importare petrolio. E infatti lo importa greggio e ne .raffina 120 milioni di tonnellate all'anno ponendosi per questa attività non solo al primo posto in Europa, ma addirittura al terzo nel mondo dopo gli Stati Uniti (571 milioni di tonnellate) e il Giappone (162). Come si vede immediatamente, l'Italia raffina molto più petrolio di quanto gliene serva:. quello che resta, oltre 30 milioni di tonnellate, lo esporta. Per raffinare tanto petrolio l'Italia dispone di 37 grandi impianti di raffinazione (tralasciamo le decine di piccole raffinerie disseminate un po' dovunque) che, però, potrebbero raffinare molto più prodotto dal n1omento che la loro capacità totale di raffinazione supera i 200 milioni di tonnellate (i dati sono molto incerti): essi dunque, sono utilizzati al 60-65 % cioè sono chiara-. mente sottoutilizzati. La maggior parte, poi, di questi impianti (oltre il 50 % ) è localizzata nel Mezzogiorno dove, peraltro, si consuma solo circa il 30 % del. totale raffinato. Un ultimo dato e il quadro è completo: tutta l'industria italiana della raffinazione dà lavoro ad appena 13.000 dipendenti. Una situazione, come si vede, assolutamente abnorme. Se si 19 Biblioteca Gino Bianco

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