Giacomo Corna Pellegrini striale si fondava su di esso come elemento essenziale. Ciò si ripercuote in primo luogo nella mancanza o scarsa localizzazione di industrie trasformatrici di materie prime, pur esistenti nel territorio italiano. Ma l'intera gamma delle industrie manifatturiere, da quelle tessili alle meccaniche, alle chimiche trova nella mancanza di carbone un handicap al proprio sviluppo. Peraltro resta il dubbio che tali attività fossero frenate, più che dalla carenza di carbone, dalla scarsa capacità e volontà di affrontare i rischi della intrapresa industriale che tuttavia, in settori come quello siderurgico, vennero alfine superati positivamente. La sostituzione del carbone con lo sfruttamento della caduta d'acqua nelle vallate montane, dapprima mediante utilizzazione diretta e, soprattutto sul finire del secolo, mediante la trasformazione in energia elettrica, influisce sulla localizzazione industriale secondo due tendenze principali. La prima, più generale, è l'accelerazione dello sviluppo industriale nelle regioni settentrionali, più dotate di possibilità di sfruttamento d'energia idraulica; la seconda, più specifica, è la confermata localizzazione di industrie in numerose zone alpine, in ispecie lombarde e piemontesi, finché, verso la fine del secolo, il trasporto dell'energia elettrica a grande distanza non libererà da questo condizionamento. VI. Crisi e booms industriali degli anni '80. Difesa doganale e fattori agglomerativi nella concentrazione territoriale. Quando, nonostante i progressi realizzati in molti settori produttivi, le difficoltà per un rapido sviluppo industriale italiano e per il super~- mento della concorrenza straniera, parvero insormontabili, il governo decise una serie di interventi sia di carattere generale che particolare 78 • Sembrava ad alcuni fatale che, nel quadro delle ricordate deficienze ambientali, il nuovo Stato unitario dovesse rinchiudersi in una cinta di barriere doganali per far progredire la nascente industria. Ma i governi post-unitari avevano ·seguito invece, dapprincipio, una politica economica moderatamente liberista, che stimolasse le industrie in grado di operare al più basso costo 79 • Questo orientamento non durò a lungo. 262 ss. Un caso interessante d'impiego della lignite in luogo del carbone è rappresentato dallo stabilimento siderurgico di San Giovanni Valdarno, inaugurato nel 1873 e utilizzante la lignite xiloide di Castelnuovo dei Sabbioni, posto a 6 km (S. Piccardi, Il Valdarno superiore, in « Rivista Geografica Italiana», LXXIV, n. 2, 1967, p. 186). 78 B. Caizzi, Storia dell'industria italiana, op. cit., pp. 314-355. 79 L'inefficacia di quella politica, ai fini dello sviluppo industriale, doveva essere riconosciuta pochi anni dopo anche da: W. Sombart, La politica commerciale dell'Italia dall'unificazione del Regno, in « Biblioteca dell'economia», serie IV, vol. I, parte I, Torino 18%, p. 254. Questa tesi è ampiamente ripresa da G. Mori, op. cit., p. 271 ss. Le incertezze della politica governativa verso l'industria nel primo 200 BibliotecaGino Bianco·
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