Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Documenti Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento l'Italia è in grado di annoverare qualche tentativo isolato di meccanizzazione delle _sue produzioni, limitato al settore tessile e in particolare a quello della seta 29 • Ciò accade mentre in altri Paesi d'Europa (l'Inghilterra, la Germania, le Fiandre, la Francia e la stessa Svizzera) la rivoluzione industriale va provocando largamente, con un nuovo modo di produrre, una nuova ben più vivace dinamica nella vita sociale 30 • Il ritardo italiano in queste vicende è in parte conseguenza ed insieme nuova causa del suo isolamento politico. Sono gli eserciti di Napoleone a dare un grosso colpo a quell'isolamento 31 , attraversando il continente e la penisola da un capo all'altro tra il 1796 e il 1814, portatori sia di distruzioni belliche sia di impulsi al rinnovamento sociale ed economico 3' 2 • La conoscenza delle novità produttive realizzate altrove, il nuovo spirito di libertà e l'apertura, seppure ten1poranea, di mercati superregionali favoriscono infatti il nascere di nuove iniziative economiche 1n varie parti d'Italia. Un fattore favorevole alla creazione d'imprese industriali viene dall'equipaggiamento degli eserciti e dalla conseguente necessità di produ• zioni in serie, sia tessili che meccaniche 33 • Anche nei decenni successivi, tuttavia le acute critiche del Mori al Tremelloni circa la n1ancata accentuazione dei fenomeni politico-sociali come causa del ritardo nello sviluppo industriale (G. Mori, op. c'it., p. 263). Attenuano questo quadro di staticità, ma non riescono a modificarlo sostanzialmente alcune recenti critiche del Villari, Villani, Dal Pane, Caizzi, Mori, Spaggiari, Felloni, Bulferretti, Costantini; L. De Rosa, Aspetti e problemi della storiografi.a economica italiana, in « Rassegna Economica» XXIV, n. 6, 1970, pp. 13191335. 29 B. Caizzi, Storia del setificio comasco. L'economia, Como 1957. 30 Un vasto quadro della situazione economico-sociale conseguente alla rivoluzione industriale nei vari Paesi d'Europa durante il sec. XIX in: Autori Vari, Studi sulla rivoluzione industriale, in « Studi storici » n. 3-4, 1961, scritti di M. Pobb, S. Lilley, E. Hobsbawm, C. Fohlen, P. Lebrun, J. Kuczunskj, L. Cafagna, J. Purs, W. Sandor, V. Jatsunskij. Vedasi anche J. M. Kulischer, Storia economica del medio evo e dell'epoca moderna, Firenze 1955, vol. II, pp. 651 ss. 31 B. Caizzi, Storia dell'industria italiana, Torino 1965, pp. 176 e ss. 32 Può essere curioso rilevare che le avventure di Napoleone non misero in crisi soltanto l'assetto economico-politico europeo ma, tra gli studiosi di geografia, gli stessi metodi della riflessione scientifica. « Il continuo mutarsi della configurazione politica del continente europeo, diretta conseguenza delle guerre napoleoniche, pose in discredito i testi di geografia, che allora si basavano essenzialmente sulle· divisioni politiche, e preparò il terreno per una geografia basata sulla descrizione fisica del mondo». (E. Bonetti, .4ttraverso la storia della geografi.a. I precursori della moderna geografi.a, in «Geopolitica», n. 8-9, 1941). Da allora, attenzione costante dei geografi è andata alla distribuzione dei fenomeni conseguenti prevalentemen te a fattori · naturali. 33 M. Romani, Storia economica d'Italia nel secolo XIX, Milano 1968, vol. I p. 22. Tra le attività industriali presenti durante il periodo napoleonico: setifici nei dipartimenti lombardi e piemontesi; lanifici nel Veneto, Toscana, nel Biellese, nel Bergamasco e nel Bresciano, riforniti dalle lane di· Puglia e del Lazio; cotoni189 BibliotecaGino Bianco

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