Giacomo Corna Pellegrini consumare e di vivere 26 • Ma questa è già realtà, nòn del secolo XIX, ma di quello successivo. Forse qualche considerazione può essere tratta, da queste vicende, anche in relazione ai problemi della localizzazione industriale durante la presente fase di integrazione economico-politica europea. Oggi, non meno che nella fase paleo e neo-tecnica dell'industria, l'allargamento territoriale dei mercati è vivace stimolo ai processi di ammodernamento produttivo, sia come più intensa razionalizzazione degli impianti, sia come aumento quantitativo delle produzioni. Processi siffatti si attuano attraverso concentrazioni verticali ed orizzontali che abitualmente coincidono con intense concentrazioni territoriali. Soltanto adeguate politiche di incentivazione o di diretta intrapresa industriale pubblica possono evitare che esse si realizzino solo nelle regioni già più sviluppate industrialmente. Dal loro canto la localizzazione, in zone economicamente sottosviluppate, di colossali impianti quali le nuove dimensioni dei mercati rendono possibili e necessarie, propongono a questi territori problemi molto delicati di equilibrio con gli altri settori produttivi e con l'intera struttura tradizionale. III. L'Italia divisa. Diffusa localizzazione e limitata « autonomia » dell'industria. Uno dei fenomeni più vistosi della storia economica moderna europea è lo scarto di parecchi decenni che separa il nostro Paese da alcuni di quelli d'oltralpe nella realizzazione di attività produttive industriali 27 • L'economia italiana, all'inizio dell'Ottocento, è ancora legata a strutture e metodi produttivi tradizionali nonostante gli impulsi impressi all'economia italiana, sia al Nord che al Sud, dall'aumento di popolazione e da quello delle esportazioni verso le più sviluppate economie inglesi e francesi 28 • 26 P. George, op. cit., pp. 144 ss.; C. Muscarà, La geografia dello sviluppo, Milano 1967, pp. 20 ss.; M. Ortolani, La geografia industriale, in « Rivista geografica italiana», n. 1, 1958; C. Saibene, Regioni industriali e strutture istituzionali, ibid., n. 1, 1964. 27 Una aggiornata bibliografia sullo sviluppo economico ed industriale italiano, con particolare attenzione ai fenomeni localizzativi ed alla problematica urbana in C. Carozzi - A. Mioni, op. cit., pp. 252 ss. 28 « L'abbondanza di mano d'opera, la diffusione di attività manuali tramandate di generazione in generazione, la diffidenza verso tutto ciò che è nuovo e "la lentezza di comunicazioni coi paesi più evoluti tecnicamente, ci rendono chiara l'assenza di macchine tra noi anche sul finire del secolo (XVIII). Manca lo stimolo di una vasta produzione per la limitatezza del mercato; manca l'aculeo di economie su una mano d'opera offerta a quel qualunque prezzo che piaccia all'imprenditore; mancano iniziative e capitali ». (R. Tremelloni, Storia dell'industria italiana contemporanea, voi. I, Dalla fine del '700 all'unità italiana, Torino 1947, p. 29)). Si vedano 188 BibliotecaGino Bianco·
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