Documenti il fenomeno della « città industriale» dal quale doveva in seguito essere profondamente trasformata l'organizzazione territoriale di gran parte d'Italia sia per l'intenso dinamismo produttivo e insediativo dei territori industriali, sia per il ristagno economico di altre regioni e le connesse migrazioni interne e internazionali 22 • A partire dagli ultimi anni del secolo « sono le armature urbane, la loro consistenza e la loro coerenza, la loro forza come reti di giacimenti d'iniziativa » e come telai dell' « inquadramento terziario » che danno conto di alcune tra le tendenze fondamentali che caratterizzano la distribuzione regionale dell'industrializzazione 23• Sia a livello nazionale (o addirittura internazionale), sia a livello locale, viene intanto assumendo un ruolo decisivo per le nuove localizzazioni la « agglomerazione industriale » gjà in atto. È questo il fattore che appare determinante nel « decollo » 24 industriale italiano di fine secolo. Sono tuttavia la politica doganale, e gli altri interventi pubblici nel predisporre infrastrutture, garantire accessi di lavoro, promuovere direttamente specifiche iniziative, che rendono possibile quel fenomeno e principalmente l'inquadramento nelle regioni nord-occidentale del Paese. Ivi l'industria, da semplice attività produttiva, ubicata in luoghi puntuali, seppure territorialmente concentrati 25 , si evolve ed investe l'intera vita sociale. Ciò da luogo a vere e proprie « regioni industriali » in cui al peculiare modo industriale di produrre si affianca un parallelo modo di (W. Christaller, Die Zentralen Orten in Suddeutschland, Jena 1933). Per l'interpreta- ,zione delle localizzazioni industriali nelle fasi successive, pare necessario ricorrere a modelli più complessi e articolati come sottolinea il Bonetti, il Merlini e il Toschi negli studi già citati. 22 Il caso di Milano nella già cit. opera di E. Dalmasso (op. cit., pp. 161 ss.). Es. di « città manifatturiere e commerciali espresse daHa rivoluzione industriale e dal capitalismo» sono riconosciute, dal Dagradi, Legnano, Busto e Gallarate a partire dalla seconda metà del secolo XIX in coincidenza dapprima col potenziamento della Restaurazione, poi con un processo di razionalizzazione produttiva e di concentrazione territoriale che evolve da una precedente fase di più diffusa distribuzione .territoriale e stretta complementarietà della tessitura con l'attività agricola (P. Dagradi, Il complesso industriale Legnano-Busto Arsizio-Gallarate, in Panorama storico dell'Alto Milanese, voi. Il, Gallarate-Legnano 19711 p. 20). · 23 F. Compagna, La politica della città, Bari 1967, p. 84. 24 Uso qui la terminologia di W.W. Rostow, op. cit. 25 La concentrazione territoriale non corrisponçie necessariamente alla concentrazione aziendale. Se ciò è vero per certi settori (ad es. siderurgia e cantieristica) non lo è per altri quali la meccanica leggera, concentrata sul finire del secolo in Lombardia e Pien1onte ma organizzata: su un numero assai vasto e crescente di aziende d'ogni dimensione (P. D'Angiolini, La svolta industriale italiana negli ultimi anni del secolo, ir1 « Nuova rivista storica », LVI, n. 1-2, gennaio-aprile 1972. p. 60). . 187 BibliotecaGino Bianco .
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