Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Docu1nenti somma i suoi effetti a quelli della eccentricità territoriale del Meridione, rispetto ai nuclei di progressiva industrializzazione centroeuropei, influenzanti più direttamente l'Italia settentrionale 16 • La diversa dinamica industriale avviata durante il periodo preunitario negli Stati Sardi, nella Lombardia e nel Veneto, continuata anche durante i decenni postunitari, pone tuttavia il -dubbio che il fattore distanza fisica dai centri propulsivi dell'industria europea non fosse decisivo. Importante « centralizzazione industriale» che è « normale entro il ciclo dello sviluppo industriale. Nello stadio giovanile la fabbricative industry è geograficamente sparsa, legata com'è all'economia locale, tendente all'autosufficienza. Nello stadio successivo la localizzazione delle industrie è sottoposta ad un processo di selezione e di segregazione di distretti differenziati ed aree di concentrazione» (E. Bonetti, La teoria della localizzazione, Trieste 1961, p. 169). L'evoluzione storica della localizzazione industriale è ricordata dal Toschi in un lucido commento alla teoria del Weber (U. Toschi, La teoria economica della localizzazione delle industrie secondo Alfredo l,Veber, Bari 1941, pp. 94 ss.). Dopo aver notato che fino agli albori della rivoluzione industriale l'addensamento della popolazione poteva essere considerato il fattore decisivo di localizzazione delle attività manifatturiere, il Toschi osserva che « il suçcessivo, grande periodo della rivoluzione industriale dalla seconda metà del Settecento alla fine dell'Ottocento porta una ulteriore dispersione della localizzazione degli stadi produttivi. In questi tempi le vecchie industrie mercantiliste organizzate col sistema della «manifattura» e lo stesso artigianato vengono gradualmente meccanizzati. E le macchine specializzate accrescono il via vai dei prodotti greggi e semifiniti, incrementando la varietà delle localizzazioni». Viceversa « durante l'intero Ottocento siamo stati soggetti all'influenza di una rivoluzione nelle localizzazioni, rivoluzione che, partendo dall'unità e semplicità dell'organizzazione artigianale concluse, nell'orientamento eminentemente caotico, delle industrie di massa vecchio stile organizzate indipendentemente. Già quando Weber scriveva (1909) aveva notato che ci si trovava all'inizio di una nuova rivoluzione, che ci dovrà condurre ad un nuovo e molto più semplice orientamento, cioè ad « unità di localizzazione» di industrie di massa organizzate in combinazioni. L'A. conclude osservando che nella verifica di queste tendenze storiche « si affacc~a quindi un campo completamente nuovo e interessantissimo, specie per la ricerca empirica induttiva, che anche secondo Weber dovrà far seguito alla teoria pura». Quanto questo suggerimento sia stato accolto dai geografi italiani è documentato da C. Della Valle, op. cit. 16 Suggestivo, a questo proposito, è l'interrogativo <e su ciò che avrebbe potuto significare per l'Italia una politica protezionista anticipata al 1850 e 1860... Si sarebbe evitata, si può pensare, la crisi distruttiva che subito dopo l'Unità venne a colpire quel tanto d'industria, soprattutto tessile, ma anche siderurgica e meccanica, che già si era impiantata nel Mezzogiorno; si sarebbe risparmiato alla stessa industria settentrionale quel ventennio o trentennio di difficoltà e di faticoso sviluppo che essa dovette affrontare dopo il 1860, quando la penisola perdette un terreno. prezioso rispetto ai paesi già industrializzati... ».. A questa ipotesi si può tuttavia contrapporre il quesito di « quale sarebbe stato lo sviluppo del mercato interno della stessa Italia centro-settentrionale, senza i decenni di vaste esportazioni agricole resi possibili e stimolati dal libero scambio prima. del 1887, che crearono flussi di reddito essenziali, e ai fini dello sviluppo della domanda interna, e ai fini di quel prelievo della ricchezza da parte dello Stato che ebbe parte decisiva nello sviluppo delle infrastrutture». (R. Romeo, L'inlerpretazione del Risorgimento nella nuova storiografia, in Autori Vari, Le relazioni italo-tedesche nell'epoca del Risorgimento, Braunschweig 1%8; ristampato in Autori Vari, La storiografia economica italiana negli ultimi vent'anni, a cura di S. Zaninelli, Milano 1972,·pp. 83 e 84). 185 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==