Giacomo Corna Pellegrini di materie prime, un ambiente naturale adatto e le capacità di qualche gruppo di uomini. Ma se l'esame dei processi localizzativi viene compiuto, più sinteticamente, per tutto il territorio nazionale ed avendo riguardo ad un ampio arco di tempo (corrispondente, ad esempio, all'intero secolo XIX) ci si accorge facilmente che, accanto e forse più intensamente dei fattori ricordati, giocarono un ruolo decisivo alla localizzazione ed allo sviluppo delle industrie gli incentivi ed i freni della politica economica, in particolare di quella doganale 3 • La varietà regionale di quella politica nel periodo preunitario, nonché l'unitarietà dei caratteri della politica postunitaria e tuttavia la profonda diversità dei suoi effetti nelle varie parti del territorio nazionale sono una chiave essenziale per capire una dinamica localizzativa che gli altri fattori non riuscirebbero da soli a spiegare 4 • La diversificata efficacia territoriale di un medesimo fattore politico documenta, del resto quella varietà regionale e quella complessa interdipendenza intraregionale di molteplici fattori fisici e antropici che proprio la scienza geografica assume come suo specifico oggetto di studio. Si aprono qui due interessanti elementi di riflessione geografica. Il primo riguarda la funzione dei conflitti politici e dell'eventuale loro modifica nel condizionare la localizzazione dei fatti economici e, in par3 Si può, a questo proposito, consentire col George, secondo il quale bisogna distinguere, nell'esame delle localizzazioni industriali, tra una scala locale o regionale e una scala nazionale o supernazionale. Nel primo caso svolgono un ruolo prevalente i fattori naturali e tecnici, nel secondo quelli socio-politici (P. George, L'organizzazione sociale ed economica degli spazi terrestri, Milano 1971, pp. 115, trad. da L'action humaine, Paris 1968. Vedasi anche: Id., Précis de Géographie économique, Paris 1956, parte II, cap. 1). 4 Ricorda il Merlini che nella ricerca del diverso peso esercitato dai singoli fattori della scelta localizzatrice delle fabbriche i numerosi contributi raccolti nel 1934 e pubblicati nel 1937 dal Milone giungevano alla constatazione, in Italia, di una « assoluta prevalenza di industrie atipiche, dovute cioè all'intraprendenza degli operatori od al protezionismo politico» (G. Merlini, La geografia e le industrie, Bologna 1970, vol. I, p. 123. Inoltre C.N.R., La localizzazione delle industrie in Italia, scritti di F. Milone, D. Gribaudi, S. Renier, L. F. De Magistris, G. Nangeroni, M. Ortolani, E. Massi, A. Mori, U. Toschi, M. Vanni, F. Piva, G. Merlini, F. Volpe, Roma 1937). Nota in particolare il De Magistris, circa la vicende delle industrie lombarde dell'800: « Ci si rende conto del beneficio del periodo napoleonico quando l'abbattimento di frontiere estese il mercato lombardo anche a tutta la Francia; delle funeste conseguenze che le restaurazioni recarono col ripristino delle linee doganali al Ticino e al Mincio nel 1815-1816 e dopo il 1822; ..·.del vantaggio che l'apertura del mercato inten10 recò dal 1860 al mercato di vendita di latticini e derivati; ... della sensibilità dell'economia della Lombardia di fronte a quella dell'intera nazione quando la crisi del 1887 e la rottura commerciale con la Francia, diminuendo il potere d'acquisto dell'Italia vinicola meridionale, si ripercosse sulla Lombardia ... » (ibid., p. 195). 180 Bibliotec_Ga ino Bianco
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