Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

La piccola e media industria sime possibilità di operare in termine di rottura in mercati minori, poiché non dispongono di sufficienti strumenti aziendali (commerciali e finanziari), sia quando si tratta di affrontare un mercato con certi margini di instabilità economica e politica, sia quando debbono garantire una presenza continua e qualificata in mercati particolarmente dinamici e competitivi. C'è da dire d'altronde che la funzione e la posizione delle imprese minori nel sistema italiano si viene a caratterizzare all'interno del sistema, in quanto si tratta per la maggior parte di attività ausiliari e complementari alla produzione delle grandi imprese; oppure di attività che soddisfano una domanda finale limitata ad un mercato che si potrebbe definire «regionale». In ogni caso anche per queste imprese l'inserimento nel mercato estero favorisce lo sviluppo della loro attività ed una più valida collocazione all'interno del sistema produttivo nazionale, inoltre la stessa espansione complessiva della economia italiana e la sua auspicata differenziazione settoriale o territoriale sarebbero favorite da una più forte presenza delle imprese minori in un mercato aperto in quanto si rifletterebbe più direttamente sull'economia interna la crescente espansione internazionale. In questo contesto, assumono particolare rilevanza le imprese minori, ed alcuni provvedimenti legislativi predisposti o in via di definizione sono particolarmente importanti per esse, le quali hanno un minore potere nei confronti dei mercati esteriori proprio per la inadeguatezza della loro struttura commerciale, che non può garantire una presenza assieme stabile ed articolata. Le disposizioni legislative e le determinazioni politiche non possono peraltro sostituirsi a quella che resta la componente imprenditoriale, la quale deve esprimersi anche in questo caso nella disponibilità a strumenti adeguati che permettano di superare i limiti della piccola azienda. Al di là di queste generiche considerazioni gli strumenti più idonei a potenziare l'esportazione sono: l'assicurazione ed il finanziamento alla esportazione; i centri operativi regionali, l'attività di promozione, i Consorzi alle esportazioni. Sul primo punto bisogna notare che i finanziamenti risultano• ancora insufficienti di fronte alla forte espansione delle esportazioni ed inoltre essi tendono a favorire le grandi imprese che finiscono per assorbire la maggior parte delle disponibilità. Per quanto riguarda la politica promozionale bisogna che si considerino in una visione unitaria· i problemi settoriali e i problemi geografici delle nostre esportazioni; si tratta cioè di una programmazione dell'espansione della nostra economia all'estero. 177 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==