Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Annamaria Gentile costantemente. Le imprese minori che, come abbiamo visto, sono a prevalente conduzione imprenditoriale, al contrario si limitano ad effettuare investimenti sostitutivi non avvertendo quelle spinte alla produttività e allo sviluppo che potrebbero tirarle fuori da una situazione statica nella quale molto spesso si adagiano. Per inciso ricordiamo che le imprese esaminate operano in un'area di intervento della Cassa per il Mezzogiorno, ciò spiega anche la grande massa di investimenti effettuati dalle imprese oggetto della nostra indagine. La maggioranza delle imprese intervistate ha beneficiato, infatti, del credito agevolato ma, a tal proposito, bisogna porre in evidenza un dato estremamente interessante: le imprese appartenenti a classi dimensionali maggiori hanno utilizzato tutte tale forma di finanziamento; una parte delle imprese minori al contrario non è mai ricorsa ad esso. Questo ci induce a fare alcune osservazioni sul finanziamento delle piccole e medie imprese 1n generale e sul finanziamento agevo~ lato in particolare. La prima considerazione da fare circa l'attuale sistema creditizio italiano è che esso risulta disorganico e dispersivo in quanto mette in atto una sovrapposizione di istituti a diverso raggio di azione o risente di concezioni di politica economica superate. La politica generale degli istituti di cr~dito sembra orientata a sostenere comunque strutture esistenti invece di essere finalizzata verso obiettivi di selettività territoriale e tecnologica. Ciò fa sorgere il fondato sospetto che i crediti agevolati, più che una funzione propulsiva, abbiano sovente una semplice funzione di salvataggio, favorendo la persistenza artificiosa di gestioni anti-economiche. Essa risente inoltre di due altre difficoltà emerse più volte nel corso di interviste e colloqui. La prima riguarda il complesso e lungo iter burocratico cui ci si deve sottopo~re per ottenere la concessione del credito ed i lunghi tempi tecnici di attesa tra il momento della delibera e quello dell'erogazione effettiva del credito. Questa situazione è naturalmente di grave ostacolo per le imprese più piccole in quanto per legge il credito viene concesso soltanto dopo la dimostrazione di aver già sostenuto in proprio le spese per l'investimento; in questa situazione le imprese più deboli non essendo in grado di sostenere il costo del danaro a breve termine, vengono scoraggiate e preferiscono piuttosto rinunciare all'investimento. Un secondo ostacolo consiste nella frequente, difficoltà di far fronte all'impegno finanziario che si contrae con la stipula del credito. Sebbene gli interessi da pagare. si aggirino intorno al 3 % anche 174 BibliotecaGino Bianco·

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