La piccola e media industria cerche di mercato che dall'indagine risultano essere utilizzate in larga parte dalle imprese più grandi o in misura discreta da quelle minori. L'attività di marketing è stata generalmente condotta dagli uffici dell'azienda. Questo argomento si .riallaccia a quello precedente della programmazione ed anche qui ci sono alcune osservazioni da fare su forze associative sperimentate in altri Paesi che congiunte ad una ristrutturazione organizzativa potrebbero accelerare l'adeguamento delle imprese minori alla domanda del mercato e creare strumenti adatti per raggiungere questo obiettivo. In Gran Bretagna, ad esempio, è molto diffusa la « joint enterprise » cui possono partecipare numerosi piccoli imprenditori, che appartengono allo stesso settore produttivo. Le imprese comuni hanno l'obiettivo di integrare i processi produttivi e le politiche commerciali per la vendita dei prodotti in diversi mercati, unificando ]a gestione e permettendo un processo di previsione commerciale e produttivo a lungo termine; cosa altrimenti impossibile al piccolo imprenditore. Per concludere bisogna aggiungere che nel corso dell'intervista alcuni imprenditori hanno dimostrato di essere informati su queste forme associative rivelandosi anche abbastanza favorevoli ad esse. Molti altri invece o ne ignoravano l'esistenza oppure hanno dimostrato scetticismo e diffidenza nei loro riguardi ed è significativo come questi atteggiamenti siano maggiormente riscontrabili presso imprenditori più piccoli. È soprattutto contro queste remore che bisognerà combattere per attuare anche in Italia una cooperazione tra imprese che in altri Paesi ha già dato ottimi risultati: Investimenti e leasing I dati relativi agli investime~ti dimostrano che la quasi totalità delle imprese ha effettuato investimenti negli ultimi 5 anni. Essi sono pressocché equamente distribuiti tra investimenti promozionali ed investimenti sostitutivi. Bisogna osservare però che per classi dimen- · sionali maggiori c'è una netta preponderanza degli investimenti promozionali rispetto a quelli sostitutivi; per imprese più piccole si verifica il contrario. Questo risultato giunge ad ulteriore conf~rma di quanto riscontrato nei riguardi delle _innovaziòni, e cioè che le imprese più grandi essendo più dinamiche si dimostrano anche più sollecite nel recepire le spinte alle innovazioni nel tentativo di migliorarsi o aggiornarsi 173 Bib·liotecaGino Bianco
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