Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

La piccola e media industria sconcertante è quello che indica come l' 11 % delle imprese fino a 100 addetti non adotti alcun sistema di contabilità. Queste imprese rappresentano il 7 % del campione. I dati scaturiti dalla nostra indagine e testé commentati ci confermano, in linea di massima, alcune ipotesi di base esistenti circa l'organizzazione delle imprese di dimensioni minori. Nella maggioranza dei casi, infatti, riscontriamo che le imprese medie-piccole sono condotte dall'imprenditore-proprietario che svolge più funzioni e la cui formazione manageriale è spesso rudimentale e pragmatica. Questa conduzione « familiare » delle imprese minori è stata giudicata da alcuni in maniera positiva poiché essa consentirebbe una maggiore elasticità e rapidità di intervento impossibili in una tecno-struttura che presuppone una rigida divisione di compiti e di responsabilità. Tali considerazioni potrebbero essere accettabili e valide entro certi limiti, ma in realtà bisogna osservare che, molto spesso, alla figura tradizionale dell'imprenditore, factotum dell'azienda, si accompagna una mentalità che resta ancorata a criteri di conduzione dell'impresa totalmente obsoleti. Si riscontra inoltre una generale assenza di volontà e capacità innovative che sarebbero necessarie per affrontare tutta una serie di problemi che via via si presentano con l'evolversi del sistema economico. La scarsa conoscenza di tecniche organizzative da parte degli imprenditori è dunque una delle cause che maggiormente limitano la espansione e l'efficienza delle imprese minori e tutto ciò è riscontrabile ad esempio nel Mezzogiorno, dove il fallimento di molte iniziative di incentivazione dimostra che bisogna rivolgere una più attenta considerazione alle carenze che si determinano a livello di iniziative operative. Quest'ultima considerazione ci induce a soffermarci sul dualismo esistente nel nostro sistema industriale. In aree sottosviluppate e generalmente poco industrializzate, assieme alle infrastrutture, alle economie esterne, ai capitali, alla mano d'opera qualificata, diminuiscono progressivamente anche i presupposti oggettivi e soggettivi di una imprenditorialità endogena per cui viene a mancare una « cui .. tura industriale» in grado di fornire agli imprenditori modelli generali di azioni e di conoscenze specifiche. In assenza di altri requisiti necessari• per iniziare una seria attività imprenditoriale, ci troviamo di fronte ad una propensione al rischio che si combina spregiudicatamente con la volontà di aumentare in qualsiasi modo le proprie disponibilità economiche, ciò conduce al susseguirsi di tentativi imprenditoriali improvvisati e precari 169 B-ib·liotecaGino Bianco

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