Luigi Esposito e Pasquale Persico 36,9% degli addetti locali hanno visto ridursi il loro peso a 27,7%; al contrario, quelle piccole hanno guadagnato ben 17 punti sul peso del 1961, che era del 5,1 %; il forte calo di peso registrato nelle industrie medio-piccole (dal 45,4 al 16,7) va attribuito sia al già citato arretramento delle industrie alimentari che al balzo in avanti compiuto dalle industrie meccaniche, le quali hanno contribuito in maniera determinante, a portare l'incidenza delle medie industrie dal 2,2% al 18;3%. Infine, si deve segnalare che le industrie in cui sono risultati sempre prevalenti i grandi stabilimenti hanno fatto segnare anch'esse un notevole incremento della loro incidenza percentuale (dal 10,4% al 15,2% ). In sostanza, accanto al fenomeno irreversibile costituito dalla progressiva riduzione dell'incidenza esercitata dalle industrie a carattere artigianale, si è rivelato, nel 1971 il carattere nettamente dualistico che ha assunto la struttura industriale campana, costituito dall'assorbimento di fette sempre più larghe dell'occupazione manifatturiera complessiva da parte delle piccole e delle grandi industrie, a scapito di quelle definibili, genericamente, di medie dimensioni. LUIGI ESPOSITO e PASQUALE PERSICO 166 Biblioteca Gino Bianco
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