Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

L'industria manufatturiera in Campania: 1961-1971 I - Tale specializzazione, che nel 1961 era pari al 47% ha ormai raggiunto il 60%, cioè, in altri termini, su cento lavoratori occupati nell'industria meccanica ben 60 -svolgono la loro attività nelle officine. A questo proposito risulterà significativo rammentare che, a livello nazionale l'incidenza degli addetti occupati nelle officine sul totale degli addetti operanti nell'intero settore meccanico è passata dal 32% nel 1961 al 27% nel 1971. Indubbiamente la Campania ha visto aumentare il peso relativo dell'industria meccanica (escluse le officine) sul totale nazionale, però, esso continua a risultare estremamente modesto, essendo passato dal 2,2% al 3,3%: in altri termini, nemmeno 1/30 degli occupati nell'intera industria meccanica italiana svolge la propria attività nella nostra regione. Un altro aspetto, non certo positivo, dell'evoluzione del settore in esame nel corso del periodo considerato, è rappresentato dal modestissimo incremento evidenziato dal numero degli addetti occupati nel comparto delle « macchine utensili »: tale incremento è stato di appena 143 unità lavorative pari allo 0,5% dell'aumento dell'occupazione dell'intero settore. Il dato risulta estremamente significativo in quanto la maggiore o minore espansione del comparto suddetto rappresenta un indice particolarmente efficace della reale capacità delle nuove localizzazioni di stimolare il sorgere di un apparato di piccole e medie im_prese collegate ai grandi stabilimenti produttivi attraverso rapporti di scambio basati sulla fornitura di strumenti e utensili vari da parte delle piccole e medie unità operative, le quali svolgono in tal modo il ruolo di « satelliti » diretti dalle grandi unità operative. Orbene, mentre nell'Italia Nord-Occidentale il comparto delle macchine utensili ha assorbito circa il 10% dei nuovi posti di lavoro creati dalle imprese meccaniche, in Campania, come si è detto, il suo incremento è risultato praticamente irrilevante e pertanto bisogna concludere che le grandi. imprese che si sono insediate in Campania nel periodo in esame non hanno provocato quell'effetto diffusivo sulle medie e piccole imprese che risulta decisivo per irrobustire la struttura. produttiva e risolvere i problemi occupazionali. L'altro elemento negativo da segnalare è rappresentato dalla dinamica particolare del comparto delle macchine operatrici, che ha visto diminuire la sua incidenza relativa non solo sul totale nazionale (dal1'1,0% allo 0,7%) ma anc}:le rispetto al Mezzogiorno (dal 46,9% al 31,4% ), in sostanza sembra che nella nostra regione si siano addirittura allentati i rapporti tra il comparto meccanico da una parte ed il settore 163 B.ibliotecaGino Bianco

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