Girolamo Cotroneo siste soprattutto nel fatto che egli ha fra i ·primi indicato la massiccia presenza di una tendenza antistoricistica nel seno della cultura europea contemporanea: e da questo punto di vista esse possono essere anche accostate al discorso crociano del 1930, di cui sopra abbiamo detto. Ma con una fondamentale differenza: che mentre Croce vedeva nel diffondersi dell'antistoricismo una grave minaccia alle libertà politiche, tale preoccupazione non traspare minimamente dalle parole pronunciate da Sartre. Può darsi che, visti i suoi presupposti filosofici e la discutibilissima concezione della storia da lui proposta nella Critica della ragione dialettica, Sartre non riesce affatto a vedere questo nesso; oppure potrebbe darsi che il problema della libertà non sia affatto uno di quelli che gli stanno particolarmente a cuore (non a caso, Raymond Aron con feroce, ma non ingiustificato sarcasmo, ha scritto di Sartre che « avrebbe fatto piacere che questo filosofo della libertà avesse denunciato il culto della personalità prima di Kruscev »). Ma non è questo il nostro problema: se abbiamo chiamato in causa Sartre, è stato soltanto perché ci è sembrato degno di nota che proprio lui - il quale nonostante rivendichi contro Foucault, Althusser e Lévi-Strauss l' « historicisme » di cui si ritiene portatore, non è affatto uno storicista, almeno nel senso che noi diamo a questo aggettivo - abbia alzato la voce per denunziare l'antistoricismo francese contemporaneo. Per il resto, tutto ciò che egli ha detto a questo proposito non è, ai fini del nostro discorso, particolarmente importante. Comunque sia, è a questo punto chiaro che la cultura europea abbia subito, durante l'ultimo periodo storico, una netta inversione di tendenza; e che le proposte culturali più ascoltate e diffuse del recente passato e del presente sono quelle a orientamento decisamente antistoricistico. Infatti oltre quelli di Foucault, di Althusser e di Lévi-Strauss - ai quali, sempre nell'ambito della cultura francese si potrebbe ancora aggiungere quell'illeggibile psicologo che è Lacan, altro teorico dell'antiumanesimo - l'antistoricismo contemporaneo comprende altri nomi assai noti, la cui incidenza sul pensiero e sulla prassi politica europei non si può dire sia di poco conto. A parte, infatti, tutte le tendenze scientiste, tutto il neo positivismo logico, antistoricisti per natura e per posizione, tuttavia poco incidenti sulla realtà politica, anche se spesso indicati come supporto del conservatorismo o del dominio tecnologico, a parte queste tendenze, dicevamo, non è forse una forma di antistoricismo quella proposta da filosofi come Hqrkheimer e Adorno, le cui dot14 BibliotecaGino Bianco
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