L'industria manufatturiera in Campania: 1961-1971 zione è dovuto ad una crescita della popolazione ancor più lenta di quella degli addetti all'industria. . Infatti, l'indice di industrializzazione calcolato per la Campania è passato dal 5,61% del 1961 al 5,67% del 1971. Lo stesso indice, calcolato sulla popolazione presente è rimasto quasi stazionario (5,72% nel 1961 e 5,73% nel 1971). Il miglioramento dell'indice di industrializzazione è più signifi,..:ativo se ricalcolato attraverso il rapporto fra gli addetti all'indur.,tria manufatturiera e la popolazione residente; in tal caso, esso è cresr,,iuto, nel decennio, dal 4,47% al 4,68%. Le medesime considerazioni valgono per il Mezzogiorno in complesso. L'indice di industrializzazione dell'Italia Meridionale, calcolato sulla popolazione residente è mutato nel decennio passando da 4,6 a 5,2. Anche in questo caso, tuttavia, è la marcata stagnazione della popolazione residente, dovuta al forte esodo migratorio, che spiega il lieve aumento di tale indice, non potendosi esso attribuire ad un processo di rapida industrializzazione. L'industrializzazione in Campania è, comunque, assai modesta. Essa, inoltre, ha perso terreno rispetto al grado di industrializzazione dell'Italia vedendo ancor più aggravata la sua posizione relativa. Si consideri, infatti, che, mentre nel 1961 il grado di industrializzazione in Campania era la metà di quello dell'Italia e 0,37% di quello dell'Italia centro-nord, nel 1971 le percentuali erano rispettivamente di 0,46 e 0,33. Il Mezzogiorno, invece ha migliorato lievemente la sua posizione (da 0,41 a 0,43). Queste cifre forniscono già una prima idea della dinamica industriale del Mezzogiorno e della Campania, confrontata con l'andamento dell'industria nel resto del Paese. Se si considerano più in dettaglio le cifre sull'aumento dei posti di lavoro nell'industria manufatturiera, si può osservare che la domanda di lavoro è aumentata nel Mezzogiorno di circa 110 mila unità, contro l'incremento di circa 700 mila posti di lavoro nel resto del Paese, per cui anche il peso relativo delle industrie manufatturiere meridionali è calato (in termini di addetti) passando dal 13,7% del tota!~ nazionale al 13,5%. Per quanto riguarda la Campania, solo 3 nuovi posti di lavoro su cento creati nell'intero territorio nazionale hanno interessato questa regione ed anche se questi_ 3 nuovi posti occupati rappresentano circa il 24g1, di quelli complessivamente creati nel Mezzogiorni si è avuto, comunque, una. perdita di peso relativo delle industrie manufatturiere (sempre•in termini di addetti) passato dal 4,73% del 1961 al 4,43% del 1971. 155 B.ibliotecaGino Bianco
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