Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Federico Tor torelli riprova di questa incapacità endemica della classe dirigente napoletana - fatte salve poche lodevoli eccezioni ·- è data dall'avventura vissuta dalla Regione Campania. L'istituzione della Regione. - L'avvento della Regione avrebbe dovuto e, dovrà in ogni caso rappresentare, la svolta capace di qualificare funzionalmente Napoli in termini metropolitani. Il fattivo lavoro preparatorio svolto dal CRPE della Campania in quasi un quinquennio di attività, dal 1965 al 1970, attraverso il Piano di sviluppo economico regionale (capitolo sull'assetto del territorio), le Proposte per il piano di sviluppo 1971-75 (con le indicazioni di programmi promozionali e di progetti sociali), le Indicazioni generali e le Risoluzioni sulla proposta di assetto territoriale, aveva posto le premesse per offrire all'impegno della Regione nella qualificazione dell'area metropolitana una concreta e valida base di partenza. La proposta di assetto territoriale del Provveditorato alle 00.PP. aveva fatto acquisire il concetto che la metodologia di intervento sull'area napoletana per la soluzione dei suoi problemi, tra i quali non ultimo quello del dissesto urbanistico, non poteva considerare sufficiente un'azione circoscritta all'area comunale di Napoli, ma esigeva la proiezione di tali interventi non solo su scala metropolitana, ma addirittura regionale. Il Piano territoriale del Provveditorato alle 00.PP. aveva messo in luce che « l'area napoletana necessita di una collocazione delle strutture e delle attrezzature di ordine superiore in posizione baricentrica rispetto al comprensorio napoletano». Napoli si trova ad una svolta cruciale per la sua vita e per le sue speranze. « Da città chiusa nel perimetro in cui• si svolgono i fatti salienti della storia plurisecolare del Mezzogiorno, Napoli deve oggi trasformarsi in un centro aperto verso il territorio che lo circonda, nell'assolvimento di una moderna funzione direzionale che dalle attività dell'entroterra riceva un'adeguata giustificazione e che l'entroterra vivifichi con un'efficace azione propulsiva. Il primo biennio di attività della Regione non ha fatto registrare iniziative capaci di portare avanti il processo di adeguamento strutturale della vecchia capitale alle funzioni di metropoli, centro di guida e di servizio per l'intero Mezzogiorno. « In un'area che vede concentrata la maggior parte delle attività produttive regionali si registra l'indice più alto di disoccupazione; in un'area che ospita quasi la metà delle abitazioni esistenti nella regione il tasso di affollamento è il più alto della Campania. In un'area sfigurata e dissestata dalla speculazione edilizia non solo il problema della casa è rimasto irrisolto per la grande maggioranza della popolazione, ma la stessa industria delle costruzioni è entrata in crisi una volta satu152 BibliotecaGino Bianco·

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