L'area metropolitana e la città di Napoli nuovo più aggiornato, ma agendo comunque con severità ed urgenza» 19 • Il piano dopo essere stato adottato fu inoltrato al ministero dei LL.PP. per l'approvazione. Il Consiglio Superiore dei LL.PP. espresse il suo parere solo nel febbraio 1950, chiedendo però alcune modifiche e integrazioni. L'amministrazione Moscati provvide a rielaborare nel 1951 il piano e a riadattarlo, ma per un presunto errore di elencazione delle tavole ne venne ritardato l'inoltro a Roma. Si era giunti così al 1952. Mutato l'indirizzo politico, la nuova amministrazione monarchico-missina ritirò il piano Fermariello ritenendolo « non corrispondente ai propri programmi»; in realtà - come ha scritto Cocchia - per operare senza ostacoli in assenza di qualsiasi norma urbanistica considerando superato il piano del 1939 2(>. Ha inizio così tra il 1952 e il 1958 l'ulteriore compromissione della struttura urbana di Napoli, già gravemente alterata dalle ricostruzioni del dopoguerra, attraverso una politica edilizia « caotica ed ultraconcentrata ». Finalmente nel 1955, sollecitato da una circolare del ministro dei LL.PP. del luglio 1954, il sindaco Lauro nomina una commissione per un nuovo piano regolatore. «Nuovo» per adeguardo « alle nuove realtà», ma « vecchio » perché « doveva tener conto di tutte le precedenti elaborazioni, contributi e studi, e delle recenti realizzazioni nel campd! della ricostruzione cittadina, nonché di tutto quanto allo stato deve, ritenersi acquisito» (sic!). Con queste premesse è varato nel 1958 il nuovo P.R.G. che « oltre a sancire dieci anni di abusi, accoglie proposte di soluzioni particolari dovute ad enti e imprese private e redatte nel loro esclusivo interesse » 21 • Le «realizzazioni» di quegli anni sono cronaca recente del degrado del tessuto urbano napoletano: la scuola di via Foria ottenut3; dalla trasformazione del rustico· del nuovo ospedale degli Incurabili; il grattacielo Ottieri all'angolo di via Duomo al posto del mercato comunale dei fiori di epoca neoclassica; l'immane « fabbricone » costruito sul suolo del settecentesco ex-convento della Maddalena; la « muraglia cinese» lungo tutta la via Belvedere; il palazzone di 36 metri alla Duchesca presso il campanile del Carmine; il grattacielo della Cattolica a via Medina e tutte le innumerevoli varianti e lottizzazioni da via Cilea a via Manzoni, da via Schipa a via Aniello Falcone; da viale Augusto alla Canzanella. Con queste premesse è varato nel 1958 il nuovo piano regolatore adottato dal commissario Correra insieme. ad alcune varianti al PRG 19 Cfr. Venditti A., Breve storia dei piani regolatori, in Napoli dopo un secolo, cit., pg. 224. . 20 Cfr. Cocchia C., np. cit., pag. 21 Cfr. Venditti A., op. cit., pag. 149 BibliotecaGino Bianco
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