Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

L'antistoricismo degli anni settanta ghese che infatti plaudiva l'impresa da lui compiuta. Non è certo nelle nostre intenzioni discutere intorno alla validità delle ricerche di Althusser: ma è certo che teorizzando un marxismo antiumanista e cercando di trasformarlo in « scienza », egli, come ha notato Raymond Aron, ha cercato di restaurare un « integralismo » marxiano, dopo e nonostante « la destalinizzazione e la relativa riuscita del neocapitalismo ». Quanto fosse maldestro questo tentativo lo ha appunto largamente dimostrato Aron nel suo Marxismi immaginari: a noi interessa soltanto rilevare come lo sforzo di Althusser (stigmatizzato da Sartre - e in Italia anche da un vecchio marxista di formazione hegeliana come Galvano della Volpe) consista nel dimostrare come nel Marx del Capitale si sarebbero affacciati, a livello teorico, una sorta di antiumanismo e di antistoricismo; in quell'opera la scienza avrebbe preso il posto della storia e soprattutto del momento esistenziale di essa, quale invece appariva nel Marx dei Manoscritti. Così la polemica antistoricista, fino ad allora, sempre secondo Sartre, privilegio dello strutturalismo borghese e delle scienze umane, avrebbe finito con il coinvolgere anche il marxismo, dal momento che, alla maniera di Foucault, anche Althusser « s'en tient à l'analyse des structures », senza individuare Ja « contradiction permanente entre la structure pratico-inerte et l'homme qui se découvre conditionnée par elle ». La preoccupazione di Sartre è facilmente comprensibile: essendosi assunto il compito di « sdogmatizzare » il marxismo, non poteva vedere con simpatia un tentativo, quale quello althusseriano, di riproporre un « integralismo » con pretese di scientificità. Perché in effetto, i correttivi ·necessari alla dottrina marxiana possono darsi soltanto attraverso un'interpretazione storicistica di essa e non già attraverso una radicalizzazione scientifica (o pseudoscientifica) che pensi di analizzare il processo sociale come un rapporto meccanico di elementi generantisi gli uni dagli altri e dove l'ordine che si manifesta e circoscrive i contenuti si articolerebbe attraverso una serie di combinazioni e di permute il cui sviluppo sarebbe del tutto spontaneo (cioè privo di qualsiasi componente esistenziale, storica nel senso comune del termine). Un marxismo privo della sua componente storicistica costituirebbe quindi per Sartre (e non solo· per Sartre) l'ultima delle tante forni.e dommatiche da esso assunte nel corso della sua storia: dommatismo. e antistoricismo costituirebbero quindi le due facce di una medesima medaglia. Se le parole dette da Sartre nel 1966 hanno un valore, con13 BibliotecaGino Bianco

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