Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Federico Tortorelli gravitazione non è di mero coordinamento- o di· inquadramento territoriale ma di stretta interdipendenza» 11 • Ci troviamo oggi di fronte ad una svolta dimensionale. La Napoli mitica ed oleografica dell'800, la Napoli enorme agglomerato di case, capitale parassitaria di una regione addormentata, deve scomparire per trasformarsi in una metropoli moderna e razionale, avverando il sogno di Nitti 12 il quale la voleva rigogliosa e potente, « la grande fabbrica e il grande mercato del Sud», e ciò potrà avverarsi solo se la classe dirigente della città e della regione saprà comprendere con chiarezza che « il dato negativo permanente che emerge dalla serie delle mancate e manchevoli valutazioni della verità napoletana consiste nel fatto che mai la città è stata vista e pensata come una metropoli». Perché Napoli « prima di essere un groviglio di fatti, uomini e cose; prima di essere un insieme caotico di sobborghi, di vicoli, di bassi, di chiazzuoli, di monumenti, giardini e posizioni panoramiche, è una metropoli, una grande ed unita metropoli, tanto varia da sembrare indefinibile » 18 • Dall'intuizione di Napoli in quant~ fatto unitario, in quanto metropoli, abbiamo cercato di ricostruire attraverso gli atti e i provvedimenti delle amministrazioni locali succedutesi, dal secondo dopoguerra ad oggi, al Comune, alla Provincia ed alla Regione l'evoluzione politicoamministrativa della città finalizzata all'individuazione delle funzioni metropolitane di Napoli. Leggi speciali e piani regolatori. - « La 'Napoli dell'ultimo dopoguerra è stata una delle più sventurate città dell'Occidente europeo. Sventurata in primo luogo per le modalità della sua liberazione che pure rappresentò il primo moto della Resistenza e fu la prima affermazione del suo carattere popolare: resi inefficienti i servizi pubblici, già tradizionalmente traballanti, distrutti in gran numero i fabbricati già notoriamente insufficienti all'esuberanza della popolazione; ferite a morte le non 1nolte industrie (i tedeschi in 14 giorni avevano demolito l'ILVA); di1nezzate le aule scolastiche e quasi completamente dissestata la rete viaria. Sventurata altresì per la votazione del 2 giugno 1946 che diede una nettissima maggioranza alla monarchia nel referendum istituzionale » 1 '. Il sentimento monarchico dei napoletani si prestò a divenire meglio di qualsiasi altro sentimento il punto di partenza di una serie di equivoci 11 Cfr. Comune di Napoli, Relazione al Piano regolatore, Napoli 1969, pg. 10-11. u Cfr. Nitti F. S., Napoli e la questione meridionale, op. cit., pg. 137. 18 Cfr. Luongo E., Oliva A., Napoli com'è, Milano 1959, pg. 8. 14 Cfr. Franchini R., Cronache politiche di un lungo dopoguerra: 1945-1960, in Napoli dopo un secolo, Napoli 1961, pg. 479. 144 BibliotecaGino Bianco

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