Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Le aree metropolitane Km circa; c) un'organizzazione economica polivalente, tale da assicurare, nell'ambito di ciascun sistema metropolitano, la compre_senza delle componenti economiche fondamentali quali una vasta gamma di attività agricole, industriali e terziarie, pur non escludendosi la possibilità di una relativa specializzazione territoriale; d) l'integrazione biotico-ambientale, intesa nel senso che « la delimitazione dei sistemi deve essere tale da assicurare un uniforme grado di accessibilità da tutti i suoi punti alle più varie condizioni ambientali corrispondenti. alle risòrse naturali e ai beni storico-artistici presenti»; e) l'organizzazione, infine, a livello metropolitano deve essere in grado di assicurare un'adeguata offerta di servizi urbani « per i centri di partecipazione e di decisione, per l'istruzione superiore (compreso il livello universitario), per la cultura, l'assistenza sociale e sanitaria e per gli altri servizi » 85 • Sempre del 1971 è, infine, uno studio condotto da Salvatore Cafiero e Alessandro Busca per conto della Svimez sulle aree metropoli tane in Italia 86 • Rilevata la mancanza, nel nostro paese, di ricerche riguardanti i flussi gravitanti sulle città italiane (come si è visto invece esistere negli USA), gli autori definiscono le aree metropolitane sulla base dei seguenti tre indici: a) dimensione demografica minima, stabilita in 110 mila abitanti; b) dimensione (in termini attivi) delle attività extragricole, stabilita in 35 mila attivi extragricoli; densità territoriale di tali attività, stabilita in 100 attivi/Kmq. La presenza di una certa quantità di popolazione e di attività extragricole, insieme alla considerazione del loro concentrarsi sul territorio, sono state infatti ritenute nel quadro attuale « condizioni necessarie per il realizzarsi di quel sistema di interrelazioni e di flussi che, come si è visto, costituiscono l'essenza della realtà metropoli tana » 87 • Per quanto riguarda i valori di soglia relativi agli indici adottati, valori che discriminano l'area 11:1etropolitana dal resto del territorio, si è indicata, per la dimensione minima demografica, la soglia di 100.000 e più abitanti, già adottata dallo I.U.R. Tale valore infatti « consente di escludere (dal novero delle) aree metropolitane i grossi centri agricoli od in genere le aree agricole dei comuni densamente popolati che ... rischiano di essere comprese, se si accoglie una soglia inferiore, semplicemente per la grande estensione geografica di alcune 85 Cfr. idem, da p. 128 a p. 132. 86 S. Cafiero, A. Busca, op. cit. 87 Idem, p. 12. BibliotecaGino Bianco 137

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