Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Le aree metropolitane da parte di residenti in altra contea; i dati del traffico, dei trasporti bbl . • 79 pu ICI, etc .... » . Per l'analisi di questi indici sussidiari si fa ricorso ad un'elaborata procedura di criteri empirici che non trova l'eguale in alcun altro paese del mondo. Sempre negli Stati Uniti usciva nel 1959 uno studio dell'International Urban Research (I.U.R.) esteso a quasi tutti i paesi del mondo e intitolato « The world's metropolitan areas ». Prese come base le aree metropolitane-tipo del censimento degli Stati Uniti se ne cercarono le equivalenti negli altri Paesi al fine di compilare un elenco di aree urbane di tutto il mondo basato su una definizione standard comune. La definizione dell'area metropolitana-tipo, adottata ovunque fosse possibile, si riferiva ad un'area comprendente una o più città centrali con almeno 100.000 abitanti, nonché aree adiacenti collegate economicamente e socialmente a quella città che presentassero una percentuale di addetti in attività non agricole superiori alla soglia del 65 % delle loro popolazioni economicamente attive. Nei Paesi in cui non erano disponibili dati sulla percentuale degli extragricoli, il requisito di aggregazione era rappresentato dall'avere il comune da aggregare, una densità di popolazione pari ad almeno la metà del comune o dell'area centrale. In Italia Alberto Aquarone, rifacendosi al suddetto studio dell'International Urban Research, considera fattori essenziali per l'individuazione di un'area metropolitana: a) l'esistenza di una città centrale di almeno 50.000 abitanti e di un hinterland, nel quale siano individuabili fattori che potrebbero concorrere a darle carattere metropolitano, che insieme raggiungano la dimensione di almeno 100.000 abitanti; b) l'esistenza di un certo grado di urbanizzazione della zona che circonda la città centrale, connesso, evidentemente, col carattere· industriale e terziario della zona; c) la presenza di una certa « densità sociale», intesa come consistenza e frequenza degli scambi e de~ rapporti tra area centrale e zone circostanti, fra individui e grupp~ d'individui che la compongono. Tale densità sociale, che rappresenta la risultante dei due indici precedentemente indicati, dipende soprattutto dal grado di industrializzazione e dallo sviluppo dei servizi, corpe pure dal livello culturale dominante e può spesso presentare una sfasatura rispetto alla mera densità fisica, che può essere talora elevato, senza per questo risolversi in un,a corrispondente densità sociale 80 • In ·Italia un caso del genere è verificabile confrontando tra 79 Idem, p. 34. 80 Cfr. A. Aquarone, op. cit., pp. 14-15. 135 BibliotecaGino Bianco

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