Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Le aree metropolitane città (con il conseguente « smagliamento » di quest'ultima), agiscono ora nel senso di rendere progressivamente più difficile e al limite, come si diceva, impossibile, la stessa individuazione, all'interno del sistema urbano generale, di comunità metropolitane autonome. A dire il vero la tendenza odierna, specialmente nel caso di aree metropolitane a sviluppo monocentrico, è quella di considerare l'insieme delle parti interdipendenti sottoposte alla dominanza della metropoli centrale e cioè l'area metropolitana, come una realtà unitaria,. un· tutto organizzato. Il che, dal punto di vista che si sta esaminando, e cioè quello della determinazione dei confini, porta ad una definizione della comunità metropolitana nel senso di una forma geografica continua, un insieme spaziale circoscritto cioè, per definizione, da un solo confine. Ma se una determinazione monoperimetrale dell'area può essere accettata senza riserve nel caso di una definizione della stessa in termini geografici, ciò non è più possibile, come si è visto, nel mon1ento in cui si preferisce invece, perché più aderente all'odierna) realtà, una definizione in termini funzionali. Per cui, in tale ipotesi, la forma geografica continua riguarda, al più, solo una delle diverse aree d'influenza della metropoli, un'area individuata cioè da uno soltanto dei flussi funzionali che s'instaurano tra essa ed i centri limitrofi, quello classico, ad esempio, del quotidiano interscambio tra la città centrale e le popolazioni che ogni giorno giungono e partono dalla città-metropoli per lavoro, per acquisti etc. (i cosiddetti movimenti pendolari), mentre altre aree d'influenza possono avere di fatto diverso andamento e forma nello spazio O • Più logico e più coerente quindi che si ricerchino, e si traccino, tanti perimetri quante sono le aree di servizio, di attrazione, di comunicazione ritenute significative dei rapporti metropoli-comunità locali. L'accettazione di tale principio (tante aree, con tanti perimetri, quante sono le funzioni esercitate dall'organismo metropolitano centrale) pone il problema, poi, del~a possibilità e correttezza di determinare un eventuale ordine di priorità fra Je varie aree, o di individuare come vera e propria area metropoli tana la parte comune a tutte o alla maggior parte delle. suddette aree d'influenza. Problemi· sorgono anche su come debba essere rappresentato l'unico perimetro o ciascuno dei vari perimetri, se possa cioè essere rappresentato cartograficamente da una linea (laddove si tratta di un confine) o se sia, piuttosto, conveniente individuare (vedi sopra) delle fascie digradanti (cioè dei gradienti) dal ~entro verso la periferia e ciò sia che si tratti es Cfr. A. Ardigò, op. cit., p. 29. 131 BibliotecaGino Bianco

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